di Biagio De Santis (istruttore di tiro e armaiolo)
Aggiornamento del 27.03.2020 a fine pagina.
Anche negli USA le leggi di contenimento del Corona Virus fan si che le attività lavorative non essenziali rimangono chiuse. Come sappiamo la California come pochi altri stati americani ha tra le legislazioni più restrittive per le armi di questi tempi di crisi sanitaria e, come ho avuto modo di scrivere dettagliatamente già in un precedente articolo, ha avuto un boom di acquisti anche da parte di cittadini normalmente anti armi.
Lo sceriffo di Los Angeles, Alex Villanueva (carica elettiva) giorni fa ha dichiarato che le armerie presenti nella sua contea dovessero chiudere, ma garantendo le forniture alle polizie e agli altri operatori di sicurezza. Pochi giorni dopo l’avvocatura della contea nella persona della consigliere
Mary Wickham ha disposto la revoca del provvedimento dello sceriffo perché la vendita di armi e dei prodotti in vendita nelle armerie sono di pubblica utilità.
Nb. La contea di Los Angeles è la più popolosa degli USA e conta circa 10 milioni di abitanti con circa 80 città, solo il numero di agenti di istituti di sicurezze privati sono tali da non giustificarne la chiusura sia per acquisti di armi, ma soprattutto di munizioni, oltre che per accessoristica e abbigliamento specifici per il loro lavoro.
Oltre al fatto che i cittadini hanno il diritto di armarsi anche per difesa personale, senza contare le forniture alle varie polizie locali (municipali, di contea, statali, ecc). Ma negli USA è anche compito degli sceriffi di garantire l’applicazione del secondo emendamento della costituzione e altri di altri articoli che lo sostengono. Quindi in pratica lo sceriffo comunque avrebbe dovuto riaprirle. Il fatto è che nemmeno nella ultra disarmista California la vendita delle armi è stata fermata dinanzi alle esigenze democratiche del suo popolo. Faccio notare che le armerie più di altri negozi vendono prodotti che meglio si prestano alla sopravvivenza. Del resto le armerie sono quasi sempre anche negozi di caccia, pesca, difesa personale, vita all’aria aperta, campeggio, prepping, ecc.
In Italia, 60.000 milioni di abitanti non possono ancora poter accedere alle armerie, in pratica circa 2 milioni di legali detentori delle armi, tra cui molti degli stessi appartenenti alle forze armate e guardie particolari giurate. Senza contare l’aumento delle nuove richieste di porto d’armi “ad uso sportivo” (tiro a volo), aumentate di circa il 50% negli ultimi mesi. Queste licenze saranno presto concesse e la gente dovrà poter comprarle da qualche parte.
Così come le nuove GPG dovranno potersi armare, ma con un solo poligono di tiro a segno istituzionale aperto su tutto il territorio nazionale a rilasciare le necessarie qualificazioni (vedasi un precedente articolo) molte nuove guardie giurate non possono ancora prendere servizio, eppure in questo periodo di ditte, attività, uffici e negozi chiusi la richiesta di sicurezza privata è notevolmente aumentata ed è destinata ad aumentare notevolmente, soprattutto se questo periodo di crisi pandemica non cesserà. Del resto una attività chiusa non avendo i dipendenti presenti sarà ancora più soggetta a furti, rapine, atti vandalici. Quindi i nuovi clienti di istituti di vigilanza non potranno ricevere la protezione richiesta finché non vi sarà un adeguamento numerico con guardie dotate di nuovo decreto prefettizio di porto d’armi.
In pratica attualmente grazie alle proroghe con DPCM le GPG già autorizzate possono continuare a prestare servizio anche se con le esercitazioni al tiro sospese. Ma i nuovi agenti per servizio armato salvo non recarsi nell’unico (pare) TSN di Italia ancora aperto, cioè a Roma non potranno ottenere il decreto da GPG ne il relativo porto d’armi per difesa personale! Per giunta con la chiusura delle armerie non potranno nemmeno acquistare armi, munizioni, cinturoni, fondine, porta caricatori, ecc. Certo che cinturoni, fondine, porta caricatori, ecc possono comunque acquistarli su internet, ma le armi usate da privati e le munizioni no, solo da armerie. Essendo tali oggetti, cioè armi e munizioni indispensabili per la loro tutela professionale, pare alquanto strano che i decreti DPCM non tengano conto delle sorti della sicurezza affidata anche agli istituti di vigilanza che in questo periodo sono subissate da nuove richieste di servizi di sorveglianza.
In queste condizioni precarie di sicurezza e il lodevole impegno del personale di polizia e militare super impegnato nei loro molteplici compiti non mi pare proprio il caso di ridurre la pubblica sicurezza tramite nuove guardie giurate e cittadini armati per difendere le loro case e attività. Del resto in tutto il mondo questo accade, perchè impedirlo solo in Italia? Sarà per volontà o perchè lo hanno dimenticato?
Ultimora del 27.03.2020, lo sceriffo Villanueva ha di nuovo ristabilito la chiusura delle armerie della sua giurisdizione effettiva, cioè circa 42 comuni della contea su 80 che hanno affidato al LASD la loro sicurezza. Lo sceriffo si attiene alle recenti disposizioni del governatore dello stato della California (1) che ha lasciato la decisione alle polizie competenti per territorio. Comunque Villanueva ha consentito che possano rifornire le polizie e gli addetti alla sicurezza privata. Quindi sul territorio della contea di Los Angeles le armerie rimarranno aperte a macchia di leopardo. Facendosi forza anche del parere avvocatura della contea, le organizzazioni di cittadini pro armi hanno deciso di ricorrere a vie legali. Quindi si avvia la solita telenovelas giuridica all’americana… Per fortuna li le controversie giuridiche durano settimane o mesi, non anni come in Italia.
(1) Nb. Il governatore Gavin Newson, appartiene al partito democratico ed è stato precedentemente sindaco di San Francisco, città tra le più piagate dalla violenza, dalla droga e dalle differenze sociali.