Di Biagio De Santis (istruttore di tiro, inventore, armaiolo)
Quando si potrà finalmente ricominciare a sparare, allenarci e magari gareggiare, molti di noi si troveranno in notevoli difficoltà.
Queste difficoltà saranno principalmente tecniche, non solo psicofisiche dovute anche alla mancanza e/o riduzione di allenamento, ma anche all’impossibilità di camminare e muoversi a sufficienza. In molti ci ritroveremo in sovrappeso, con carenza di fiato, tendini accorciati, quindi con difficoltà motorie. A questo va aggiunta la riduzione di attenzione, dei riflessi e reattività agli stimoli, addirittura per alcuni ci sarà un peggioramento delle capacità visive. Mettiamo poi nel conto anche un aumento di stress dovuto anche alla sovra informazione e tempeste mediatiche sulla possibilità di contagio e di relative possibilità di morte, lutti, crisi economica, stress familiare, ecc.
In una serie di articoli affronteremo le varie problematiche sia tecniche, che armiere, che psicofisiche.
Ho già visto articoli e video articoli di alcuni istruttori che insegnano cose ovvie e già sbagliate, addirittura un americano con uso di fondina vietata dall’istituto federale per l’istruzione delle forze armate a causa del sistema di sgancio. Cercheremo di dare indicazioni il più possibile corrette e inopinabili.
Le problematiche saranno principalmente queste: 1- paura conscia e inconscia dello sparo. Ossia i soliti colpi che vanno inspiegabilmente in basso e solitamente a sinistra sul bersaglio. Comunque dovuti a cause psicologiche e paure istintive a volte innate nella nostra natura animale. Quindi quasi sempre armi con alto rumore di sparo, quindi esenti le armi ad aria compressa, molte calibro .22;
2- anticipo del rilevamento, sono quei colpi che normalmente vanno involontariamente in alto sul bersaglio. Queste son dovute non alla volontaria o involontaria correzione del punto uno, ma alla necessità di voler sparare con armi potenti con relativo rilevamento e rinculo come indice di potenza;
3- problemi di impugnatura e/o imbracciata, indipendentemente che sia una arma corta o lunga, difficilmente soprattutto in caso di utilizzo veloce dell’arma. Cioè come in sport del tiro a volo, nel tiro accademico (PGC, PS, BM), ovviamente negli sport dinamici, stendendo un velo pietoso sui cacciatori, appartenenti alle ff.aa. e ff.pp. (salvo rare eccezioni in genere sono i meno allenati da sempre);
4-problemi di mira. Indipendente dall’arma, anche quelle a canna liscia come fucili da tiro a volo o da caccia, con o senza bidella è importante mirare bene e per alcune tecniche speciali è importante come “non mirare” in maniera tradizionale;
5- respirazione, parte spesso sottovalutata ma importantissima se si vuole eccellere o comunque ottenere buoni risultati, necessita di apposita tecnica e allenamento.
6- Problemi di posizione di tiro, non mi riferisco solo al tiro a segno ve sembrano più importanti ma anche al tiro a volo, tiro dinamico/difensivo sportivo, tiro operativo, tiro tattico, discipline sportive e non;
7- movimento, tiro in movimento, da posizioni non standard;
8- norme e procedure di sicurezza, ad esempio se non si è più abituati a rispettarle come quando si apre la valigetta con l’arma puntata a lato o verso di voi, invece che impugnandola ed estraendola solo dopo aver diretto l’arma in direzione sicura verso i bersagli;
9- problemi di ricarica, solitamente imputabili alle polveri e al suo dosaggio, a anche a problemi dimensionali da starature dei dies, ma anche da lubrificazione e azionamento corretto della leva di caricamento, senza parlare della distrazione e dimenticanza di effettuare cotrolli di qualità, sempre che li facevate prima… MA LI VOLETE USARE LE BILANCE E I CALIBRI DI MISURAZIONE?
10- problemi con accessori, questi come con ad esempio le fondine possono portare ad incidenti anche gravi, anche letali. Seppur raramente a volte basta una fondina da tiro dinamico svitata o mal regolata per per spararsi su un ginocchio…
11-Pulizia e manutenzione armi. Inutile dire che gli inceppamenti delle armi aumentano i rischi di incidenti… soprattutto quando si cerca di risolverli velocemente sulle linee di tiro ar arma ancora carica….
Ripeto, questi sono solo alcuni dei problemi riscontrabili, non tutti e forse non basterebbe un libro per descriverli tutti.
L’ALLENAMENTO IN BIANCO, CIOE’ SENZA SPARARE, FATTO ANCHE TRA LE MURA DOMESTICHE DA SEMPRE FA LA DIFFERENZA TRA ESSERE CAMPIONI O MENO. IN GENERE UN CAMPIONE GLI DEDICA ALMENO LO STESSO TEMPO DEL TIRO REALE. Ma a meno che non si sia un professionista che si allena almeno 5/6 giorni alla settimana tra teoria e pretica, si può sopperire con allenamenti che possono andare da pochi minuti ad ore. E visto che tutti hanno sempre una scusa per non farlo, lo si faccia ameno 3/5 minuti al giorno. 3/5 minuti li hanno sempre tutti, se non ve lo ricordate mettete la sveglia!
VALE IL MOTTO: MEGLIO POCO CHE NULLA!
A SECONDA PARTE sarà scritta da un tiratore, dottore in scienze motorie, leggerete sugli esercizi fisici per poter combattere il vostro decadimento fisico e addirittura portarvi a migliorare.