Disallenamento al tiro a causa della quarantena, parte 1^.

Di Biagio De Santis (istruttore di tiro, inventore, armaiolo)

Quando si potrà finalmente ricominciare a sparare, allenarci e magari gareggiare, molti di noi si troveranno in notevoli difficoltà.

Foto bersaglio ufficiale IPSC proveniente da un campionato italiano tiro dinamico sportivo 2019

Queste difficoltà saranno principalmente tecniche, non solo psicofisiche dovute anche alla mancanza e/o riduzione di allenamento, ma anche all’impossibilità di camminare e muoversi a sufficienza. In molti ci ritroveremo in sovrappeso, con carenza di fiato, tendini accorciati, quindi con difficoltà motorie. A questo va aggiunta la riduzione di attenzione, dei riflessi e reattività agli stimoli, addirittura per alcuni ci sarà un peggioramento delle capacità visive. Mettiamo poi nel conto anche un aumento di stress dovuto anche alla sovra informazione e tempeste mediatiche sulla possibilità di contagio e di relative possibilità di morte, lutti, crisi economica, stress familiare, ecc.

Tipico esempio di forma fisica media del tiratore dinamico sportivo nel 2018

In una serie di articoli affronteremo le varie problematiche sia tecniche, che armiere, che psicofisiche.

Ho già visto articoli e video articoli di alcuni istruttori che insegnano cose ovvie e già sbagliate, addirittura un americano con uso di fondina vietata dall’istituto federale per l’istruzione delle forze armate a causa del sistema di sgancio. Cercheremo di dare indicazioni il più possibile corrette e inopinabili.

Blackhawk SERPA CQC Matte Finish Concealment Holster

Le problematiche saranno principalmente queste: 1- paura conscia e inconscia dello sparo. Ossia i soliti colpi che vanno inspiegabilmente in basso e solitamente a sinistra sul bersaglio. Comunque dovuti a cause psicologiche e paure istintive a volte innate nella nostra natura animale. Quindi quasi sempre armi con alto rumore di sparo, quindi esenti le armi ad aria compressa, molte calibro .22;


Bersagli colabrodo a seguito gara di tiro dinamico, per giunta con tiratori di rilievo nazionale. E’ vero che in queste gare conta anche la velocità, però…

2- anticipo del rilevamento, sono quei colpi che normalmente vanno involontariamente in alto sul bersaglio. Queste son dovute non alla volontaria o involontaria correzione del punto uno, ma alla necessità di voler sparare con armi potenti con relativo rilevamento e rinculo come indice di potenza;

3- problemi di impugnatura e/o imbracciata, indipendentemente che sia una arma corta o lunga, difficilmente soprattutto in caso di utilizzo veloce dell’arma. Cioè come in sport del tiro a volo, nel tiro accademico (PGC, PS, BM), ovviamente negli sport dinamici, stendendo un velo pietoso sui cacciatori, appartenenti alle ff.aa. e ff.pp. (salvo rare eccezioni in genere sono i meno allenati da sempre);

Posizione di tiro accademica di PGC, sebbene statica, l’arma va tenuta abbassata a 45° in basso per 7 secondi, in 3 secondi si deve alzare, andare in mira e colpire il 10 a 25 m. dal diametro di 10 cm. prima che la sagoma del bersaglio si chiuda, questo per 30 colpi in serie da 5. Sembra facile… ma non lo è soprattutto con una pistola da tiro sportiva non specialistica e senza scatto a 2 tempi…

4-problemi di mira. Indipendente dall’arma, anche quelle a canna liscia come fucili da tiro a volo o da caccia, con o senza bidella è importante mirare bene e per alcune tecniche speciali è importante come “non mirare” in maniera tradizionale;

5- respirazione, parte spesso sottovalutata ma importantissima se si vuole eccellere o comunque ottenere buoni risultati, necessita di apposita tecnica e allenamento.

Respirazione Diaframmatica: Cos'è, Benefici e Esercizi Pratici
La respirazione oltre che a problemi di ossigenzione in caso di apnea, porta anche a dei movimenti naturali.

6- Problemi di posizione di tiro, non mi riferisco solo al tiro a segno ve sembrano più importanti ma anche al tiro a volo, tiro dinamico/difensivo sportivo, tiro operativo, tiro tattico, discipline sportive e non;

7- movimento, tiro in movimento, da posizioni non standard;

8- norme e procedure di sicurezza, ad esempio se non si è più abituati a rispettarle come quando si apre la valigetta con l’arma puntata a lato o verso di voi, invece che impugnandola ed estraendola solo dopo aver diretto l’arma in direzione sicura verso i bersagli;

9- problemi di ricarica, solitamente imputabili alle polveri e al suo dosaggio, a anche a problemi dimensionali da starature dei dies, ma anche da lubrificazione e azionamento corretto della leva di caricamento, senza parlare della distrazione e dimenticanza di effettuare cotrolli di qualità, sempre che li facevate prima… MA LI VOLETE USARE LE BILANCE E I CALIBRI DI MISURAZIONE?

Vi ricordo di fare scorte di batterie per le bilance e calibri digitali, ritarare le biance sia elettroniche che meccaniche, tanto per non parlare dei dosatori per le polveri.

10- problemi con accessori, questi come con ad esempio le fondine possono portare ad incidenti anche gravi, anche letali. Seppur raramente a volte basta una fondina da tiro dinamico svitata o mal regolata per per spararsi su un ginocchio…

11-Pulizia e manutenzione armi. Inutile dire che gli inceppamenti delle armi aumentano i rischi di incidenti… soprattutto quando si cerca di risolverli velocemente sulle linee di tiro ar arma ancora carica….

Controllo con boroscopio elettronico delle condizioni della rigatura. Se le canne non sono state ben pulite e protette aspettatevi perdita della precisione.

Ripeto, questi sono solo alcuni dei problemi riscontrabili, non tutti e forse non basterebbe un libro per descriverli tutti.

L’ALLENAMENTO IN BIANCO, CIOE’ SENZA SPARARE, FATTO ANCHE TRA LE MURA DOMESTICHE DA SEMPRE FA LA DIFFERENZA TRA ESSERE CAMPIONI O MENO. IN GENERE UN CAMPIONE GLI DEDICA ALMENO LO STESSO TEMPO DEL TIRO REALE. Ma a meno che non si sia un professionista che si allena almeno 5/6 giorni alla settimana tra teoria e pretica, si può sopperire con allenamenti che possono andare da pochi minuti ad ore. E visto che tutti hanno sempre una scusa per non farlo, lo si faccia ameno 3/5 minuti al giorno. 3/5 minuti li hanno sempre tutti, se non ve lo ricordate mettete la sveglia!

VALE IL MOTTO: MEGLIO POCO CHE NULLA!

A SECONDA PARTE sarà scritta da un tiratore, dottore in scienze motorie, leggerete sugli esercizi fisici per poter combattere il vostro decadimento fisico e addirittura portarvi a migliorare.