Di Biagio De Santis, (esperto in infortunistica stradale e automobilistica)
La gente mi conosce principalmente come inventore, istruttore di tiro, consulente armiero, i miei articoli, ma a livello nazionale pochi sanno che per oltre 30 anni mi sono occupato di incidenti stradali collaborando nello studio di infortunistica stradale e automobilistica di mio padre. Ma non semplici perizie da “perito assicurativo” ma perizie atte a tutelare il cittadino anche contro multe, verbali e addirittura sentenze e condanne. Cosa difficile quando si deve andare a dimostrare gli errori altrui. Quindi non analisi superficiali degli eventi o semplice stima dei danni, ma ricerche e indagini approfondite anche in maniera scientifica per la ricostruzione dinamica del sinistro. Troppe volte la colpa non è attribuibile solo ai conducenti, ma a chi ha progettato le strade, attribuito la segnaletica stradale, effettuato la costruzione e/o manutenzione, avendo questi un comportamento psicopatico nei riguardi della popolazione guidante e non.
A volte basterebbe un segnale stradale in più, che si lavino i semafori, che si taglino le erbacce o le fronde degli alberi che spesso impediscono la visibilità dei segnali stradali, che la strada fosse realizzata con la giusta pendenza per la defluenza delle acque piovane (acqua planning e ghiaccio), buche che fan causare fuoriuscite di strada o carreggiata, ecc. A volta basta pochissimo, anche solo la mancata applicazione di un dispositivo anti rotazione del segnale stradale a causare più incidenti stradali! E avere vittime anche per decenni, finchè non si interviene a risolvere i problemi.
Anche questo mi ha naturalmente portato a capire quante volte la vita della gente sia spesso attaccata ad un filo, o perché chi ha costruito le strade e le mantiene non controlla o non spende il giusto in quel che serve. Per quanto riguarda le forze di polizia per loro più spesso è facile multare il cittadino che l’ente proprietario della strada che in molti casi sono i responsabili dei sinistri talvolta mortali!
Ma che dire degli incidenti dovuti ad animali domestici (proprietà privata) o selvatici (proprietà dello stato).
Il 24.04.20 guardando un programma di attualità su un canale Rai, intervistavano un ufficiale superiore di una forza armata comandante di un reparto ambientalista… Questo magnificava di quanto fosse bello e meraviglioso che gli animali fossero tornati ad appropriarsi dei territori urbani, che li trovavano da mangiare, mentre altrove no, ecc. Insomma sembrava che stessero intervistando un animalista non invece un militare con compiti anche di pubblica sicurezza!
Insomma già eravamo abituati ai cinghiali nelle città, lupi nelle periferie, ci mancavano cervi al centro, lupi lepri nei parcheggi, cinghiali dentro casa, caprioli in piazza, stambecchi nei giardini pubblici… ecce cc
Una ambientalista addetta al pronto soccorso veterinario invece era contenta di trovare nidificazioni di gabbiani lontani dal mare! Nb. Sappiamo tutti i danni che fa questa specie all’eco sistema e alle altre specie di minori dimensioni, causandone anche la scomparsa dal territorio.
Bhe se tutto questo può sembrare bello, non lo sarà di certo quando il 4 maggio si uscirà tutti o quasi dalla quarantena, quindi milioni di persone per lo più represse riprenderanno le loro auto, moto, mezzi pubblici, furgoni, camion, mezzi agricoli, TIR, mezzi movimentazione terra, ecc, ecc sia per uscire per svago, che per lavoro, che per impegni familiari!
Chi li ha avvisati gli animali che il 4 maggio sarà ripristinata la superiorità umana e il suo dominio e controllo del pianeta come razza dominante e viaggiante???
Provate a immaginare quanti animali, non solo domestici come cani e gatti, ma tutti gli altri quando si ritroveranno le strade non più sgombre, solo con qualche raro veicolo viaggiante ma il traffico ad ogni velocità consentita e non?
Ebbene migliaia di incidenti, spesso mortali per gli animali e talvolta anche per i conducenti! Nb. Un animale selvatico in natura sopravvive poco in quanto vittima prioritaria per i predatori e comunque con difficoltà a procurarsi il cibo… Inoltre salvo qualche raro fortunato esemplare raccolto in tempo dai volontari di soccorso veterinario, gli altri periranno su strada o finiranno la loro vita fuggendo in qualche anfratto.
Quindi anche le vittime umane della strada, del lavoro che in questo periodo si sono praticamente azzerati probabilmente recupereranno questi mesi di quasi paralisi della viabilità.
Che dire poi dei trasporti pubblici? Parlo anche di quelli su rotaia… Gli animali si sono abituati a transitarli liberamente come più di altri e non vorrei che ci fosse anche qualche disastro ferroviario, o peggio qualche disastro aereo per via dei troppi volatili dove si erano abituati a non volare.
Qualcuno di voi sa che significa investire un cane di media taglia, se non si sbanda il danno medio è di oltre 1000 €, se è un cinghiale (90/200 kg.) a volte rischi di dover buttare l’auto. Ma quando è un cervo, un daino o un orso, c’è il serio rischio di finire all’obitorio!
Che dire poi dei problemi dovuti al tentare di evitare di investirli? Troppe volte per evitare un gatto son morte intere famiglie finendo contro un platano o volando già da una scarpata, o investendo gente sul marciapiede!
La presenza infestante di cinghiali sulle montagne causa notevoli danni alle colture con gravissimi danni alla già precaria agricoltura montana e collinare, in città crea non pochi problemi di viabilità, ma anche di sicurezza visto che una scrofa con i cuccioli è sempre particolarmente aggressiva. Dal peso medio di 90/120 kg., zanne affilate non è il miglior incontro da fare nemmeno in un parco pubblico…
Che dire dei lupi? Già nei dintorni di città gli scorsi anni facevano stragi di cani da pastore, da difesa abitativa e da compagnia… Adesso le loro prede si spingono sempre di più nelle arre urbane per trovarvi rifugio, non di certo cibo che ne hanno più che abbastanza al di fuori, quindi le aree urbane stanno diventando luoghi di caccia per i predatori, non solo lupi, ma anche volpi, falchi, aquile, ecc.
Gli orsi sono pochi, ma si avvistano ancora più spesso in nuclei urbani di paesi di montagna creando problemi ai residenti. Più aggredire qualcuno il rischio maggiore è che vengano investiti, sono solo un centinaio nel centro Italia, ci manca solo che diminuiscano ulteriormente. Già in concorrenza alimentare con cinghiali e lupi, individualmente se la vedono male contro questi branchi.
Vogliamo parlare degli ungulati? Si, cervi, daini, mufloni, stambecchi, caprioli, ecc. Nelle località abitate montani di questi tempi di quarantena si è visto praticamente di tutto, ma più a valle cervi, daini e soprattutto i più piccoli caprioli si vedono sempre più spesso. Se un capriolo può far danni peggiori a quello di un cane a causa delle piccole corna, di certo un cervo o un daino dal peso tra i 100 e i 250 kg. sono un pericolo ben maggiore che può trasformarsi anche in un pericolo mortale. L’aumento di corridoi e tunnel sotto o sovra strade eviterebbe decine di vittime ogni anno…
Stiamo perdendo il completo controllo del territorio, sia da parte di società criminali che da parte di estremisti e ladri di ogni sorta. Oggi perdere di nuovo ciò che abbiamo lentamente conquistato dopo milioni di anni nei confronti delle altre specie animali è cosa grave, ma indicativo della realtà dei fatti.
In questi casi l’attività venatoria, magari più estesa nel tempo, nei territori e nelle specie cacciabili è realmente una necessità indispensabile.
Si cerca sempre di tutelare le specie animali, ridurre le vittime degli incidenti, ma non si sta effettivamente facendo nulla a tutela di entrambi.
Ma perchè poi nessuno parla più delle partenze “intelligenti?”
Nei prossimi giorni inserirò foto di incidenti stradali di animali, contro automobili di animali.