Olio per armi, come capirli con semplicità.

Di Biagio De Santis (inventore, istruttore di tiro, armaiolo, collaudatore, ecc).

Cresciuto tra ambienti militari, polizia e di cacciatori tiratori, di storie e aneddoti sulla manutenzione delle armi e inceppamenti ne potrei raccontare per giorni. Fatto sta che molti casi alla fine portano alla mancanza di conoscenza delle proprietà dei prodotti utilizzati e che il fatto di essere un olio non significa che sia adatto all’uso in armi e loro componenti e accessori, questo sia per uso da parte degli utilizzatori delle armi che degli armaioli costruttori e riparatori e degli armieri.

Questo articolo vuole spiegare con semplicità ai non professionisti la categoria degli oli per armi. Intanto bisogna fare una distinzione tra le quattro principali categorie di oli: lubrificanti, protettivi, pulenti, generici multifunzione (con due o più tra queste caratteristiche). Comunque sono oli minerali e sono lubrificanti e protettivi.

I multifunzione per antonomasia hanno queste tre caratteristiche: 1- una componente oleosa con funzione lubrificante e in parte protettiva; 2- una pulente solitamente solvente e/o sgrassante; 3- protettiva. Fatto sta che solitamente la componente pulente è la prima ad evaporare via, poi la lubrificante anche se un pò ne rimane e in fine la protettiva. Purtroppo quest’ultima in genere risulta essere collosa e tende addirittura a solidificarsi leggermente inglobando più facilmente degli altri sporcizia e residui di sparo. Quindi se non rimosso e riapplicato periodicamente può essere causa di malfunzionamenti. Nb. Questo vale anche quando vengono applicati uno per volta componenti con le due o tre diverse proprietà, ma in questo caso i componenti possono essere applicati a piacere, anche se sembra facile sarebbe meglio che se ne occupasse un armaiolo professionista. Per fortuna i tempi cambiano e le tecnologie si evolvono soprattutto nella chimica.

Nonostante i passi da gigante fatti dalla scienza anche nel nostro settore ancora oggi i prodotti chimici più diffusi sul mercato per la pulizia delle armi sono 3 prodotti generici di cui per ovvi motivi non farò il nome.

Il primo è di fatto maggiormente uno sbloccante antiruggine, il secondo è un principalmente anti umidità ma anche sbloccante, il terzo è principalmente un protettivo. In pratica tecnologie chimiche risalenti con poche varianti dagli anni 50, 30 e inizio del secolo scorso… Prezzi concorrenziali dovuti ai gran numeri prodotti, diffusione globale e pubblicizzati anche da oltre un secolo fanno si che seppur ancora validi ma di fatto obsoleti siano di maggior diffusione tra negozi di ferramenta, officine e armerie.

Oli al PTFE, sono addittivati da politetrafluoroetilene cioè un polimero appartenente alla classe dei PFC. Più conosciuto come teflon, fluon, ecc a cui vengono aggiunti altri componenti stabilizzanti e fluidificanti per aumentare le prestazioni come ad esempio una notevole riduzione dell’attrito. Temperatura di utilizzo fino a 260 °C. Ne esistono molte varianti.

Oli con Nano Ceramica, questo termine di fatto indica una serie di materiali addittivi dalle dimensioni di un miliardesimo di millimetro, da circa 10 anni diffuso da diverse ditte principalmente per ridurre l’attrito e migliorare la lubrificazione asciutta già iniziata da alcuni utilizzando il PTFE. Temperatura di utilizzo anche superiore a 700 °C. Ne esistono molte varianti.

Oli al silicone, sono polimeri inorganici basati sul silicio. In pratica sono oli superiori allo standard degli oli minerali, ma lasciano residui e nel tempo asciugandosi tendono più facilmente ad incollare.

Le composizioni chimiche industriali sono segrete, così come le fasi e metodologia di produzione che ne possono cambiare o anche ribaltare le capacità e funzioni. Spesso anche l’erogazione fa la differenza, ad esempio certi prodotti chimici applicati a bagno conferiscono delle caratteristiche, con pennello altre, a pressione altre ancora, spray di nuovo altre! Ma anche gli spray sono differenti, ad esempio la diffusione a schizzo da risultati differenti da quella in aerosol generalmente più efficiente. Poi ci sono dei prodotti che necessitano di essere agitati/mescolati prima dell’uso, altri che non ne hanno praticamente bisogno anche se viene comunque consigliato farlo.

I segreti industriali nel mondo della chimica sono una cosa normale, le etichette oltre alla parte pubblicitaria indicano solo quanto è richiesto per legge. Ma anche la pubblicità non può per motivi di spazio indicare tutte le funzioni e applicazioni d’uso di un prodotto, a volte anche io mi sorprendo nello scoprirne di nuove, eppure ho creato e contribuito a creare per alcune ditte chimiche e laboratori oltre 10 prodotti chimici.

Negli anni 90 cominciai a gareggiare con una pistola Morini CM102E, la comprai usata, purtroppo necessitava di una revisione meccanica biennale, ma da giovane armaiolo dilettante non accettavo di dover ricorrere ad un altro armaiolo per farla funzionare bene nelle gare di P.S. (pistola standard). Provai tutti gli oli più diffusi e costosi, alla fine la pulivo con alcol denaturato e lubrificavo con un buon olio multifunzione poco famoso ma efficente, purtroppo tra una serie da 5 colpi e l’altra dovevo appoggiarla una volta da un lato e una volta da un altro lato se no si inceppava per attrito. Poi su suggerimento di uno dei più grandi preparatori di armi sportive italiani con cui collaboravo (Sandro Amadini) iniziai a collaborare anche con una ditta di prodotti chimici per tiratori e produttori di armi (Kepha Company), grazie ai suoi prodotti riuscii a rendere la mia Morini ininceppabile, ma dovevo ricorrere ad uno spray con sostanze pulenti e sgrassanti per pulirla e solo poi lubrificarla con un olio che risultava essere il più lubrificante per l’epoca. Poco protettivo, non puliva granchè, ma lubrificava bene e non lasciava residui. Alla fine raggiunsi il mio record personale in allenamento di 585/600 punti in simulazione di gara con solo 4 giorni di allenamento intensivo, sparando in tutto circa 1000 colpi pulendola solo una volta dopo i primi 400 colpi. Dopo anni parlando con i riparatori autorizzati dalla Morini, mi dissero che in pratica la revisione biennale consisteva solo nel sostituire le 2 molle di recupero. Di fatto quelle molle invecchiando non scorrevano senza attriti e aggiunto al peso dell’otturatore a forma prismatica su una superfice elevata rispetto allo standard e praticamente senza giochi, la scorrevolezza delle parti era già messa a dura prova. Questo a dimostrazione che in molti casi si può far funzionare un arma usata “difficile” e con bassissime tolleranze grazie a buoni prodotti chimici che consentono sia una buona pulizia che lubrificazione.

Quando comprate un “olio” per armi guardate bene le sue caratteristiche e provatele. Ad esempio ci sono oli che sono più adatti alla protezione esterna, altri a quella interna, altri agli scatti, altri alle viti, altri alla durata, altri all’impiego a basse temperature, altri alle alte, che dire poi delle condizioni ambientali, ad esempio certi ben resistono all’acqua dolce, ma mal si prestano agli ambienti salini. Ma vogliamo parlare della sabbia e della polvere? Che dire del fango, ma anche della solita pioggia? C’era addirittura un produttore che pubblicizzava l’emulsionarsi di un olio sotto la pioggia come un vantaggio, in pratica ti ritrovavi con il fucile a caccia inpastato di olio emulsionato che se poi a sera ghiacciava, il fucile non funzionava e comunque allo sparo schizzi di olio ovunque… Che dire poi di oli per scatti (ne ho ho fatti produrre e collaudati diversi su mie indicazioni) certi pseudo esperti ne hanno realizzati di pessima qualità rovinando il mercato di quelli validi. Poi c’è anche l’istruttore di tiro ignorante di turno che generalizzando dice che non serve migliorare o alleggerire gli scatti su alcune categorie sportive, perchè tanto se uno sa sparare vince lo stesso… Bhe se è per questo se uno sa sparare non ha di certo bisogno di uno come lui per vincere! Uno scatto di qualità si ottiene anche con la lubrificazione! Ma gli oli vanno provati e talvolta si scopre che erano buoni all’inizio ma col tempo, anche a soli pochi giorni dall’applicazione asciugano e rendono gli scatti e i meccanismi collosi. A mio parere un buon olio va valutato anche nel tempo, cioè si devono valutare i suoi effetti su un arma non solo all’inizio ma anche a distanza di tempo. Un prodotto che muta fa cambiare anche le prestazioni, lo rende incostante e talvolta pericoloso. Certi vecchi oli mostrano di lubrificare “molto” meglio ad arma calda, quindi scatti e meccanica di sparo cambiano, variando a volte anche le prestazioni termobalistiche, gli oli moderni sono più costanti. Con una buona pulizia e lubrificazione molte armi cambiano completamente, al punto che possonosembrare preparate da un esperto armaiolo.

Ma se è vero che nella maggioranza dei casi degli oli migliorano di molto la resa e durata dell’arma e spesso ne ripristinano il funzionamento, in alcuni in cui alcuni componenti sono troppo usurati o sono stati alterati senza tenerne conto, una eccessiva scorrevolezza può causare spari accidentali. Ad esempio ci sono dei preparatori di armi sportive che migliorano gli scatti regolandoli o portandoli a livelli esasperati ma con arma sporca e/o lubrificata con oli collosi come certi prodotti generici protettivi o lasciando quello di serie applicato dal produttore. Quindi applicarvi poi un lubrificante migliore come oli per scatti potrebbe causare spari accidentali, in genere basta ritararlo per evitare problemi, ma alcune volte non è possibile senza l’intervento di un armaiolo esperto nel farlo. Un bravo armaiolo al pari di un meccanico di auto da corsa deve anche saper consigliare quali lubrificanti usare. Nel nostro caso lo scatto dovrebbe essere sicuro sia con le superfici completamente sgrassate e asciutte che con oli altamente lubrificanti. Non è vero poi che gli scatti debbano funzionare senza alcuna protezione da agenti esterni e da usura, quindi la lubrificazione anche se poca è sempre necessaria! E’ necessaria anche nella zona di percussione, in modo da garantirne una maggior costanza e velocità. Nb. Ci sono nuovi trattamenti superficiali per metalli che garantiscono già di loro una ottima scorrevolezza e in teoria non avrebbero bisogno di lubrificanti, ma sono storie che sento da decenni e alla fine con il prodotto chimico giusto le cose vanno sempre meglio. Ricordo ancora certi tiratori convinti da un noto armiere estero a non lubrificare le loro Glock… Solo che si inceppavano più facilmente, erano più incostanti allo sparo e le superfici meccaniche si usuravano più velocemente, in pratica sembravano pistole da 10.000 colpi che invece ne avevan sparate solo 500. Che dire poi sullo stesso principio applicato alle 92FS? Da nuove si inceppano subito se non hanno almeno il blocchetto oscilante ben lubrificato. Che dire poi di carabine bolt action e fucili sovrapposti che affaticano inutilmente i tiratori nelle fasi di caricamento e scaricamento? Poi con certe bolt action sia da tiro che da caccia accellerando le azioni di caricamento si migliora anche la precisione!

Ma lo sapete che anche le fondine vanno lubrificate? Dopo le fondine in cuoio che ingrassavo regolarmente, quando cominciarno ad apparire le prime fondine meccaniche e plastiche in Italia mi ritrovai a collaudare e pubblicizzare le prime fondine metalliche da tiro dinamico (Ghost Int.), per favorirne le vendite le pulivo e lubrificavo per bene in modo tale da invogliarne all’acquisto. Col tempo feci moltissima esperienza anche con fondine plastiche e notai che con alcuni lubrificanti le cose cambiavano radicalmente in meglio. Che dire poi delle presse da ricarica? I caricatori e porta caricatori? Anche qui’ tutto può migliorare.

Nb. In genere gli oli classici ghiacciano tra i -13 e i -17 °C, oli moderni arrivano anche a -80°C.

In tanti anni di attività nei poligoni, campi di tiro, armerie dove dovevo anche per fare dimostrazione di prodotti e armi effettuare manutenzioni rapide ed efficienti, anche perchè come direttore e istruttore di tiro ogni inceppamento è potenzialmente un pericolo di vita per me ed altri, quindi ho sempre cercato di trovare anche con miei composti chimici il prodotto più adatto a impiegare il minor tempo possibile garantendo la massima affidabilità per il maggior numero di colpi. Così come ho sempre cercato di utilizzarne di idonei alla massima scorrevolezza per ottenere il miglior risultato sul tiro badando anche a come poter allungare la vita delle armi e anche le prestazioni delle munizioni e migliorare anche la ricarica. Decenni di ricerca, studi, teorie, spese e sperimentazioni con una marea di prodotti anche sperimentali. Dal tiro accademico olimpico, al tiro dinamico, dal tiro a volo al tiro di carabina long range, agli impieghi militari e di polizia, sponsorizzando con la mia ditta o di ditte che rappresentavo tiratori di ogni sorta. Tutto è migliorabile col prodotto giusto, questo sia per facilitare la produzione delle armi, sia per utilizzarle e i risultati possono diventare sorprendenti anche con una apparente minima variante.

Oggi la tecnologia chimica fa passi da giganti sempre più grandi, ma si deve anche badare alla salute, quindi non solo utilizzare prodotti consentiti, ma possibilmente anche con le caratteristiche di sicurezza più elevati rispetto agli standard minimi imposti.

Se avete quesiti, scrivetemi.