Di Biagio De Santis (istruttore di tiro e armaiolo)
In questo video faccio un riassunto breve di quello che potrei insegnarvi in una giornata di corso specialistico sui revolver.
Innanzitutto i revolver non sono più progettati ad uso bellico ormai dai tempi dei revolver Webley e Nagant, quindi non è detto che oggi i moderni revolver siano affidabili quanto una semiautomatica moderna ad impiego militare, ma per impieghi difensivi e di polizia dicono ancora la loro. Però vengono progettati da alcune ditte per essere utilizzati a caccia, quindi in ambienti aperti e ostili, dalle aree desertiche dell’Arizona alle zone più fredde dell’Alaska, dalla foresta amazzonica brasiliana, alle paludi della Florida. Dal 6 Flobert al .500 S&W li si usa ancora (non in Italia) a caccia che per difesa da animali pericolosi in qualunque ambiente e grazie all’ergonomia dell’impugnatura non legata alle dimensioni del caricatore persone anche con mani piccolissime possono spararci bene.
Nel tiro in singola azione molti avranno notato che ci si spara molto bene anche senza particolare allenamento, mentre in doppia azione sono pochissimi a saperci sparare veramente bene, in genere 1 o 2 su 400 iscritti in un tiro a segno nazionale, ma non è che nei club di tiro dinamico le cose vadano molto meglio e dire che un campione di tiro dinamico con revolver sia comunque un buon tiratore spesso non è la stessa cosa, di fatto le rosate sui bersagli anche a brevi distanze (7 m.) sono sovrapponibili a quelle raggiunte da altri agonisti che invece usano semiautomatiche.
Sia per volume di fuoco, che lentezza di ricaricamento cartucce nel tamburo, che per difficoltà nel tiro in doppia azione e per calibri troppo potenti spesso sono scartati in favore di semiautomatiche anche da molti esperti e istruttori di tiro.
Ma questo non è giusto e vi spiego i perchè:
Dai 5 agli 8 colpi per i grossi calibri e fino a 9 per i .22 in effetti non sono un gran numero, ma considerando che la potenza ad esempio di un .357 Magnum come potere darresto e penetrazione si attesta nella realtà a quasi il doppio di un 9×21, alla fine è come avere il doppio dei colpi, la velocità di caricamento può essere ben ridotta grazie ad appositi carichini e speed loader, ammesso di saperli usare. In doppia azione con la giusta tecnica nel tiro a 2 mani la precisione addirittura super la singola azione per via di un tempo di percussione inferiore alla singola azione (cane armato), quindi anche di colpire al primo colpo il bersaglio di carabina libera a 50 metri. Ma anche di doppiare che sparare velocemente un intero tamburo con ancor buona precisione.
Se sono stato consulente e collaboratore per lo sviluppo e collaudo dei revolver più moderni in circolazione come i Mateba 6 Unica (autorevolver), che per il revolver Rhino, ne capirò qualcosa?
I revolver vanno scelti, cioè selezionati tra altri per capire quale è il migliore o comunque il migliore per voi, questo vale soprattutto per lo scatto in doppia azione.
Oggi il vero problema è che non ci sono quasi più istruttori che sanno insegnare il vero tiro in doppia azione, che conoscano le tecniche e le astuzie dei revolveristi, ma che addirittura fanno usare tecniche di tiro nate per il tiro dinamico per pistole in categoria “Open” sui revolver, mi riferisco anche ad istruttori statunitensi di fama…
Esistono tecniche e posizioni di tiro e impugnatura che consento di raggiungere facilmente risultati inpensabili, ma soprattutto con i revolver molto più difficilmente si strappano i colpi sul bersaglio (solitamente in basso e a sinistra).
Quindi se volete far centro sin dal primo colpo (magari anche a 50 metri), sparare un colpo che ne vale 2 e magari riuscire a sparare 6 colpi al secondo con precisione a breve distanza e magari di più, gestire revolver piccoli e grandi con ottimi risultati contattatemi che dalle 4 alle 8 ore di corso di specializzazione vi metterò in grado di sorprendervi di voi stessi per i risultati ottenuti.
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