Di Biagio De Santis (armiere e armaiolo abilitato alle armi da guerra)
Seguendo le attuali preferenze del mercato militare la HK (Germania), presenta una nuova mitragliatrice leggera, la 421, calibro 7,62NATO e probabilmente su questa base sarà sviluppata una versione in 5,56 NATO. La 421 è più leggera di 3 kg della nota MG5 in 7,62, quindi solo 8 kg. Un arma che si pone in concorrenza della recente FN modello Evolys ma da circa 6,2 kg di peso. Canne disponibili per la 421 sono da 13 pollici (330 mm) a 16,5 pollici (491 mm). Sia la 421 che la Evolys dispongono di moderno ammortizzatore idraulico per ridurre il rinculo, il quale le rende assieme al compensatore/freno di bocca armi molto più controllabili e quindi precise.
Se la FN è stata pubblicizzata come la mitragliatrice che si maneggia come fosse un fucile, la HK con i suoi 2 kg in più non può di certo vantarsi di questo ma ci va comunque vicino e comunque accontenta numerosi fans H&K.
Ma che dire della terza “incomoda” la Sig XM250?
La leggerezza non viene spesso vista bene dai mitraglieri moderni, ma la maneggevolezza operativa si. Il marines e soldato tra i più decorati nella seconda guerra mondiale, il sergente John Basilone creò un apposita e semplicissima maniglia per l’uso senza cavalletto ne bipiede della mitraglitrice per spararci in piedi anche durante gli assalti che in ripiego che in emergenza durante gli spostamenti anche come fuoco di copertura. Ma l’idea non era di certo nuova e non era il solo a farla e in vari modi.
Ad esempio il mio stesso nonno materno (Tartaglia Biase) uomo dalla forza fuori dal comune, sui fronti greco/albanese e russo lo faceva abitualmente nei rastrellamenti post battaglia, ma con una mitragliatrice pesante Breda 31 calibro 13,2 mm. che carica pesava circa 40 kg.! Questo perchè un solo colpo di 13,2 avrebbe fermato all’istante qualunque nemico che fingendosi morto invece decideva di uccidere i vincitori, inclusi quelli della sanità.
Ma andiamo ad analizzare meglio queste novità tattiche, che però di fatto non lo sono visto che ad esempio la mitragliatrice M60 della U.S. Ordnance, si quella di Rambo, adottata nella versione più corta modello MK43 con un peso di circa 8kg scarica già si poneva nella categoria “super leggere” ma negli anni 90, sostituita gradualmente dalla FN Minimi M240 ma in 5,56 NATO che proprio per questo non riuscirà ad assolvere gli stessi compiti. Di fatto le forze speciali spesso mandano a quel paese i superiori che scelgono per loro, infatti molti mitraglieri in congedo poi quando vanno ad operare per agenzie private autorizzate scelgono la M60/MK43 nel più sostanzioso 7,62 che nell’anemico 5,56 NATO. Non dimentichiamo però che l’M60 nasce derivando dal fucile da guerra (battle rifle) più versatile al mondo potendo assolvere a 3 ruoli differenti: fucile d’assalto, mitragliatrice leggera, fucile di precisione, cioè il tedesco FG42 calibro 8x57JS con tiro utile di oltre 600 m. (peso da 4,5 a 5,2 kg a secondo delle versioni).
Arma multiruolo per giunta facilmente smontabile per agevolarne il trasporto in zaino da paracadutista. Voluta per le truppe paracadutabili da Erman Goering e sostituire definitivamente il K98 bolt action cal. 8×57 e per affiancare la pistola mitragliatrice MP40 calibro 9×19 più adatta a ripulire le trincee e in ambienti ristretti.
Quest’ultima anche se molto controllabile quindi precisa nel tiro a raffica pure negli assalti, cioè in corsa a piedi, però per la scarsa gittata nel tiro realmente utile di meno di 200 m. causò molte perdite durante un drammatico assalto sotto il tiro incrociato di nemici armati con fucili bolt action e mitragliatrici di grosso calibro perchè con il 9×19 non si riuscivano a colpire i nemici ben trincerati.
Di fatto reparti speciali di mezzo mondo per certi compiti speciali anche per azioni di polizia si tengono pronti ad usarle anche se solo in caso di estrema necessità o a fine intimidatorio (soprattutto in ambiente urbano). Contro certi “problemi” è meglio una raffica di mitragliatrice che un razzo contro carro, questo per tutela dei cittadini innocenti che si trovino nelle vicinanze) . Queste HK, SIG e FN si propongono come tra le più moderne sostitute della M60 MK43. E se secondo miei allievi il miglior rapporto di maneggevolezza e controllabilità è con un M4 a canna corta 10″ (lo STUBBY) ma con caricatore a doppia chiocciola da 200 colpi da 5,56 mm. si deve considerare che dopo un caricatore tirato a raffica continua o quasi si è già a rischio inceppamenti e dopo 2, cioè 400 colpi è pure peggio, perchè per qualità di materiali, spessori e progettazione sono armi differenti, come un auto lo è rispetto ad un camion. Quindi se occorre l’affidabilità e possibilità di sparare molto, con un volume di fuoco a raffica elevato e una potenza superiore, per gli specialisti una vera mitragliatrice è almeno in 7,62 NATO. Il parere degli esperti nelle “solite” raffiche brevi non interessa allo scrivente, neanche se sono delle forze speciali perchè è evidente che non si sono mai trovati a dover sparare moltissimo e per salvare, salvarsi e magari sopravvivere. Del resto vengono solitamente addestrati ad azioni rapide di attacco contro avversari in piccoli e medi numeri, non di difesa per lungo tempo e grandi numeri cosa che può più facilmente accadere a truppe isolate e non di elite.
Condividendo il pensiero di alcuni generali statunitensi in congedo (che non hanno la bocca inbavagliata) devo dire che: purtroppo le esperienze belliche americane e NATO degli ultimi 20 anni hanno creato soldati bravi a combattere piccole battaglie contro eserciti e guerriglieri localmente in inferiorità numerica, di armamenti, addestramento e tattiche, le stesse forze speciali sono abituate a ingaggi a brevissimo termine con azioni di fuoco relativamente brevissime, ove il ruolo delle mitragliatrici per molti casi si è molto ridotto se non inesistente. Evidentemente non gli è capitato di partecipare a una vera e lunga battaglia campale o dall’assalto di molte truppe militari o numerose folle di guerriglieri senza sufficiente appoggio di artiglieria e aviazione. Ma se da un canto si sono sviluppati di molto i droni aero terrestri, le artiglierie, la missilistica, lanciagranate portatili, ma anche assault rifle (fucili d’assalto) sempre più leggeri e moderni, sono tornati ai battle rifle (fucili da battaglia) in calibri come il 7,62×51 e nuovi molto più potenti come il 6,8×51 SIG a bossolo rinforzato, questo soprattutto a tutela dei soldati professionisti che solo per l’addestramento sono costati centinaia di migliaia di euro/dollari/sterline contro solo alcune migliaia ciascuno di un soldato di leva a cui è meglio affidare un più controllabile più piccolo 5,56 o equivalente. Ma questo non vuol dire che il 5,56 NATO è inutile, anzi controbatte la potenza col volume di fuoco e il maggior numero di colpi nei caricatori prismatici che a nastro e furono voluti proprio contro gli assalti oceanici di truppe numerose e non dotata di protezioni balistiche adeguate, ma erano gli anni 60 e 70, oggi un battle vest con piastra balistica protettiva lo trovi dappertutto anche su siti cinesi sebbene pochi realmente affidabili, da quì la reale necessità di ritornare a munizioni più efficienti proprio contro guerriglieri, cellule terroristiche e anche potenziali masse di civili stranieri insorti che al contrario dei vecchi tempi si informano anche loro e comunque sarebbero comunque coordinati e/o comandati da alcuni esperti.
Le mitragliatrici si sono evolute anche loro per ricoprire molti più ruoli in visione della “guerriglia globale urbana” a cui i cadetti di West Point ormai si preparano da oltre 20 anni in previsione di una grande guerra che probabilmente si ambienterà in Europa occidentale… Del resto una raffica di mitragliatrice su dei nemici asserragliati dietro un monumento pubblico dal valore inestimabile o dentro un palazzo storico religioso fa meno danni alla struttura di un missile o di alcune granate!
Se sono stati colmati i vuoti di calibro che prima erano solo 5,56/7,62/12,7mm. Adesso abbiamo 5,56/6,5/7,62/.338/12,7mm., addirittura anche in calibro 12 a canna liscia. Con caricatori a nastro da moltissimi colpi contenibili volendo pure in un apposito zaino (cosa quest’ultima già fatta dai NAVY SEAL nella guerra del Viet Nam con mitragliatrice Armalite in 5,56 NATO) e che anche delle mitragliatrici a canne rotanti sistema Gatling elettriche siano state rese portatili e utilizzabili a mano la dice lunga sulla necessità delle mitragliatrici e della loro capacità di essere precise e controllabili nel tiro a raffica (potete vederne una nel film Predator)! Non dimentichiamoci che sono anche le armi meno costose più adatte contro i droni!
Il minor peso e una migliore predisposizione per il montaggio di sistemi di puntamento e mira favorisce l’ammodernamento delle armi a necessità più attuali che future, oltre a consentire il montaggio meno traumatico per via del peso di sistemi di puntamento e mira diurni e notturni, sistemi di illuminazione tradizionale che moderno, bipiedi e trepiedi moderni, lancia granate, maggior numero di colpi trasportabili, senza contare poi anche i silenziatori/moderatori di suono sono ormai considerati essenziali per il combattimento moderno però portano ad aumento dei pesi e ingombri, quindi è normale che vengano realizzate mitragliatrici più leggere e compatte.
Credo che entro alcuni anni vi sarà un proliferare produttivo di mitragliatrici sempre più leggere, compatte ma anche potenti e dal tiro più teso per missioni multiruolo in grado di sostenere elevati volumi di fuoco per le future guerre e guerriglie urbane in un probabile scenario europeo, così come dovranno scendere i costi per una eventuale dotazione di massa dove il fucile d’assalto (5,56) (sempre meno desiderato dagli esperti) “se ci saranno i fondi e i tempi” sufficienti sarà sostituito in favore dei battle rifle (6,5 o 7,62) più idonei contro i materiali, protezioni balistiche, tiro anti drone, adatti anche ad azioni sniper e anti sniper. Quindi il battle rifle, sistemi lancia razzi e le più moderne mitragliatrici saranno le armi principali del soldato moderno assieme a vari sistemi di guerra elettronica e affiancati da varie tipologie di droni non solo aerei ma anche terrestri e anfibi.
Mentre a causa del gran numero di immigrati clandestini e non, sul territorio europeo occidentale, questi in caso di guerra chi non potrà o non vorrà fuggire dovrà pur schierarsi con qualcuno… quindi aruolandosi con noi europei occidentalipotrebbero venire armati con gli AR (fucili d’assalto in 5,56) e pistole mitragliatrici in calibro 9×19. Ma nel caso che non lo facessero sarebbero probabilmente armati dal nemico con vecchi Kalasnikov, moderni AR orientali, Dragunov SVD (vecchi ma ancor validi sniper) e altre armi maggiori contro cui i soldati occidentali per mantenere la superiorità di fuoco dovranno adeguarsi potenziando la dotazione attuale. Sto parlando di guerra asimmetrica, guerriglie, guerra sporca, ecc ove truppe regolari affiancate da “contractors”, mercenari, volontari, riservisti, guerriglieri, terroristi, ecc si scontrano tra le varie popolazioni civili che cercheranno di sopravvivere, vedi conflitti come il fronte ucraino, la Siria, l’ex conflitto iracheno e afgano, ecc Sono molti gli esperti del settore strategico e militare a considerare queste previsioni non solo plausibili, ma addirittura certe.
L’arma anti drone: come il teatro di guerra ukraino ha dimostrato in maniera esplicità i droni sono tra le armi moderne in maggior crescita e anche il peggior incubo per il soldato che per il poliziotto (anti terrorismo), quindi le mitragliatrici sia in piccolo che in medio calibro 5,56/7,62 ecc tornano di maggior necessità di diffusione tra le truppe. Anche se fucili a canna liscia possono dire la loro, quì non si tratta di caccia a innoque anatre in volo a 80 metri d’altezza che vanno giù anche con soli alcuni pallini “morbidi” da caccia in piombo da circa 3 mm.. Inoltre se i piccoli droni civili adattati per il lancio o porto di granate sono facilmente vulnerabili, quelli di progettazione militare sono molto più infidi e resistenti oltre che difficili da colpire. Inoltre le dimensioni di un drone militare può andare dalle dimensioni di una mosca carica di esplosivi militari ad altissima potenza (Sentex, ecc) a dimensioni enormi simili ad un aereo ultra leggero attirittura armato, che comunque se colpito in maniera grave il suo pilota da remoto deciderà di usarlo come un kamikaze. Immaginate l’incubo di essere attaccati da uno sciame di droni! Quindi anche per questo una maggiore diffusione di mitragliatrici facilmente portatili e più maneggevoli è necessaria, nb. sistemi lanciarazzi anti aerei realmente efficaci e facili da usare anche da personale poco addestrato costano molto di più.
Secondo alcuni storici militari il più lungo tiro continuo registrato di un’arma avvenne nel 1963, quando degli armaioli del Brithish royal army più per gusto e per curiosità decise di sottoporre una vecchissima mitragliatrice Vickers in via di di dismissione ad una prova estremamente massacrante. Dovendo distruggere anche un deposito di quasi 5 milioni di cartucce .303 British ormai ex ordinanza perchè sostituito dal 7,62 NATO, spararono per una settimana di seguito.
Questi armaioli divertendosi si davano il cambio ogni 30 minuti mentre altri spalavano i bossoli e altri assistenti alimentavano la mitragliatrice di nastri di munizioni e acqua per il raffreddamento pur di garantire ininterrotto il fuoco. Giusto qualche sosta solo per sostituire le canne ogni alcune migliaia di colpi! Ebbe un solo inceppamento! Ma se la cosa oggi sorprende non sorprendeva affatto chi nella 1^ che 2^ guerra mondiale, inoltre quest’arma rispettava i suoi parametri militari standard, non era di certo un eccezione. Storica fu una battaglia nel 1916 in cui una compagnia dell’esercito inglese sparò in un attacco usando con 10 mitragliatrici Vickers un milione di colpi in 12 ore. Per mancanza d’acqua i mitraglieri dovettero urinare nei radiatori delle mitragliatrici…