Di Biagio De Santis (istruttore di tiro, armi e munizioni)
Il senatore Angus King dello stato del Maine, chiese al dottor Wormuth cosa stesse facendo l’esercito per misurare la salute del cervello dei soldati a seguito di un grave episodio citando il caso del sergente di 1^ classe Robert Card, un quarantenne riservista dell’esercito che ha ucciso 18 persone e ferite 13 in una sparatoria di massa a Lewistown, nel Maine, in ottobre del 23.
Card si suicidò dopo pochi giorni con un colpo di pistola.
I registri dell’esercito hanno mostrato che Robert Card non aveva partecipato a combattimento nelle varie missioni di pace nel mondo, ma i medici hanno detto che potrebbe aver subito lesioni cerebrali durante le numerose esercitazioni militari ove istruiva. Se una Flash Bang raggiunge i 160-180 decibel, le bombe da addestramento raggiungono livelli inferiori, quindi meno traumatizzanti, ma alla lunga è evidente che possono, anche se non per tutti risultare nocive anche a livello cerebrale. Ma viene da chiedersi quali protezioni acustiche utilizzava il sergente Card. Nb. I nostri elmetti fino a una quindicina di anni fa non consetivano di indossare le cuffie anti rumore, mentre quelli americani si, ma Card le usava? Molti militari si limitano ad utilizzare i tappi antirumore o addirittura dei bossoli… perchè sottovalutano i rischi e addirittura vedono i dispositivi DPI come cose che sminuiscono l’immagine virile del soldato!
Card era un istruttore con molti anni di servizio ed addestrava anche all’uso delle bombe a mano e granate. Durante quel periodo è stato esposto a “migliaia di esplosioni di relativa bassa potenza”. Le aree addestrativo possono anche essere dotate di barriere protettive ma come possono ridurre i decibel da esplosione, così come potrebbero aumentarli, comunque nessun soldato normale lancerà mai migliaia di bombe a mano ne vi assisterà come invece accade ad un istruttore!
La dott.ssa Ann McKee del CTE Center della Boston University, ha dichiarato che le fibre nervose nel cervello di Card hanno mostrato una degenerazione significativa, infiammazione e una lesione dei vasi sanguigni”. E dice: “Anche se non posso dire con certezza che questi risultati patologici siano alla base dei cambiamenti comportamentali del signor Card negli ultimi 10 mesi di vita, sulla base del nostro precedente lavoro, la lesione cerebrale probabilmente ha avuto un ruolo nei suoi sintomi”. Mentre il dottor McKee non ha trovato prove di encefalopatia traumatica cronica (CTE) nel cervello di Card, una malattia degenerativa che colpisce le persone che hanno subito ripetute commozioni cerebrali e lesioni cerebrali.
L’ufficio del capo medico legale del Maine ha richiesto lo studio post-mortem sul cervello di Card dopo la strage del 25 ottobre. C’erano stati segni che Card stava soffrendo psicologicamente prima della sparatoria di massa più letale nella storia dello stato del Maine. Card era in ospedale e gli è stata ordinato di sottoporsi a una valutazione psichiatrica solo tre mesi prima del sanguinoso evento.
Card fu per anni istruttore presso un campo militare di addestramento per l’uso della granata a mano. Un’autopsia del suo cervello ha mostrato prove di lesioni cerebrali traumatiche, una lesione legata a commozioni cerebrali e l’esposizione all’esplosione.
Gli americani come al solito o inventano o scoprono l’acqua calda! Si sa praticamente da sempre che gravi traumi cerebrali e non solo quelli possono creare disturbi e gravi problemi mentali sia livello psicologico che psichiatrico ma anche sociale e familiare, tanto per non parlare del lavoro. Cose evidenti e risapute soprattutto a seguito di incidenti stradali. Però possiamo citare anche re Enrico 8° d’Inghilterra a seguito di un grave incidente durante una giostra a cavallo.
Una volta si chiamavano “scemi di guerra” sia per problemi dovuti a traumi psicologici ma anche per traumi psicofisici, spesso proprio da esplosioni e lesioni alla testa. Tanto per non parlare dei traumi da bombardamento, che se possono per essere gravi per un civile in un rifugio figuriamoci per un soldato in un campo di battaglia. Questo termine ormai in disuso per il linguaggio “politicamente corretto” ha portato a dimenticare quanto fosse diffuso, sostituito da una miriade di terminologie mediche e sociali che di fatto le hanno separate talmente tra loro da renderle quasi invisibili nella sensibilità della società moderna e quindi quasi a non occuparsene. Capite quindi quanto il “linguaggio politicamente corretto” possa causare danni ben più gravi di quelli alla sensibilità di qualche persona che si possa sentire offesa…
Una fonte delle forze dell’ordine federali ha detto alla CNN che in ottobre 2023 l’esercito aveva ordinato che Card dovesse cercare un trattamento psichiatrico dopo aver detto ad altri militari che aveva “udito voci” e aveva pensieri su come “colpire altri soldati”. Per questo Card era stato ritenuto potenzialmente troppo inaffidabile per maneggiare armi.
Ma perchè non lo hanno internato subito con un bel TSO? Sembra facile, ma ci sarebbero più casi di abuso di potere che di reali necessità a meno che non si voglia vivere in una dittatura stalinista…
L’esercito statunitense per svolgere attività di prevenzione inizierà a condurre una valutazione cognitiva per una misurazione di base della salute del cervello per misurare gli effetti di qualsiasi trauma futuro per tutti i nuovi soldati all’addestramento di base e cadetti prima che vengano messi in servizio, quindi da appena giunti nelle scuole militari.
– Il tenente colonnello Randy Ready, portavoce del Centro per l’addestramento militare iniziale dell’esercito, ha detto all’Army Times (nota rivista militare) che il servizio utilizzerà lo strumento Automated Neuropsychological Assessment Metrics (ANAM).
Infatti “L’analisi del cervello di Card ha dimostrato che era gravemente danneggiato”. E questa procedura sarà operativa sin da giugno 2024! Non come i tempi biblici italiani. L’ANAM è stato utilizzato sui soldati per misurare la funzione cognitiva pre e post-missioni operative dal 2008. e già dai primi test un solo soldato della 501st Area Support Medical Company è risultato con danni similari a quelli del sergente Card.
È una valutazione effettuata su computer che richiede circa 20 minuti e registra l’attività neurologica, come nelle capacità dell’attenzione, concentrazione, tempo di reazione, memoria, velocità di elaborazione e processo decisionale.
La valutazione viene utilizzata per raccogliere informazioni di base sulle prestazioni mentali in combattimento che possono diminuire, ma anche ai danni negativi che possono poi portare anche ad esiti drammatici. La diminuizione di alcune capacità intellettive sono segnali importanti per una diagnosi precoce di prevenzione. I risultati diventano parte della cartella clinica permanente di un soldato, secondo le informazioni del programma.
Nb. Se il concetto del ” pugile suonato” è evidente lo è meno per casi del genere. Possibile che i medici generici, chirurghi, psicologi e psichiatri militari non ci pensino?
“Se un membro del servizio o un civile è esposto a un evento importante, come un’esplosione, un incidente automobilistico o una grave caduta, con conseguenti traumi alla testa, il loro fornitore di assistenza sanitaria/soccorritore può richiedere i dati ANAM che possono essere utilizzati per misurare le differenze”.
I test inizieranno nei quattro centri di addestramento dell’esercito situati a Fort Jackson, nella Carolina del Sud; Fort Moore, Georgia; Fort Leonard Wood, Missouri; e Fort Sill, Oklahoma da giugno 2024.
L’esercito ha circa 101.700 reclute che passano attraverso l’addestramento di base e l’OSUT ogni anno. I test inizieranno presto anche per i cadetti ufficiali dell’Accademia Militare di West Point
Un disegno di legge bipartisan introdotto l’11 aprile chiamato Blast Overpressure Safety Act richiederebbe a tutti i rami militari di condurre una valutazione cognitiva di base prima che le reclute inizino l’addestramento entry-level in maniera che in analisi successive si possano effettuare controlli di causa ed effetto sia dell’addestramento che del combattimento eventualmente svolto, quindi testati almeno una volta ogni tre anni, anche dopo il congedo provvisorio o definitivo.
Tutte le truppe avrebbero un data base per le diagnosi di lesioni cerebrali traumatiche e gli incidenti di esposizione alle esplosioni che anche ad altre lesioni cerebrali.
Il disegno di legge invita anche i servizi a ridurre il rischio di esposizione alle esplosioni rivedendo la formazione e le operazioni ad alto rischio e modificando i sistemi d’arma e di addestramento.
Wormuth ha anche detto al Congresso che l’esercito sta esaminando ulteriori dispositivi di protezione, in particolare per gli istruttori che sono regolarmente esposti alle esplosioni. Quindi molto di più di un comune soldato! Questo anche grazie a moderni sistemi di rilevazione, misura e controllo! Questi potrebbero essere inseriti, se non già presenti addirittura in un qualunque smartphone.
Conclusioni. Mentre stavo terminando questo articolo, arriva un mio collega a cui lo mostro e leggendolo si rende conto anche lui che le forze armate americane per l’ennesima volta credono di aver scoperto “l’acqua calda”, visto che sua madre molti anni fa a seguito di un grave trauma cerebrale causato da frattura cranica in un incidente stradale senza casco, mai volutamente ricomposta con intervento chirurgico perchè dai medici non le furono illustrate le possibili conseguenze negative. Quindi ebbe un peggioramento caratteriale che la portò a rendere un inferno la vita dei figli che del marito (poi ex marito), questo anche con episodi sia di violenza fisica che psicologica. Comunque sono da encomiare sia i politici che i militari staunitensi (medici e non medici) che stanno “oggi”, anche se congrave ritardo cercando di porre rimedio ad alcuni dei più gravi problemi degli appartenenti delle forze armate che in silenzio subiscono da sempre gravi conseguenze sconosciute ai più che poi si possono tramutare in vite distrutte, problemi familiari, ma anche come negli USA in stragi di massa. Sarebbe interessante sapere cosa fanno a riguardo le nostre forze armate, magari per una volta potremmo essere in vantaggio sugli “States”.
Articolo del 28/06/24, aggiornamento del /7/2024 Mentre stavo svolgendo ulteriori ricerche mi inbatto in una altra brutta notizia del 2019 ove l’ex Navy SEAL David Metcalf risultava essersi suicidato proprio a causa di questi problemi, addiruttura sparandosi al cuore e chiedendo nella lettera che lasciò di effettuare l’autopsia al suo cervello appositamente risparmiato. Purtroppo tra dolori, vuoti di memoria, sbalzi di umore, paranoia, stanchezza, inpulsività, ansia. Secondo il coroner dello NYT, gli stessi danni erano stati già riscontrati in altre persone esposte ripetutamente ad onde d’urto. Purtroppo negli ultimi 10 anni si sono suicidati per vari motivi almeno una dozzina di altri Navy Seal ed ex Navy Seal, ma di 8 dopo apposite autopsie richieste dai familiari i loro cervelli risultavano danneggiati. Stranamente dopo oltre 5 anni gli uffici della marina militare statunitense non ne risultava ancora informata! A farlo ci ha pensato il New York Times!Ultimo caso nel 2022 e in Afganistan come teatro operativo.
Aggiornamento del 8/7/2024 Nb. Da istruttore di tiro, quando mi trovo ad insegnare a persone autorizzate, in divisa e non, sull’uso non sportivo delle armi come ad esempio attività di lavoro o difesa e prevenzione. Ho sempre inserito il rumore di sparo nelle mie lezioni sia parlando degli effetti negativi di risultati di tiro che della paura causata e causabile, ma anche degli eventuali danni all’udito che si possono riscontrare soprattutto in ambienti chiusi. Quindi anche se in certe esercitazioni ho inserito anche spari a salve con cartucce depotenziate o con petardi ma a debita distanza di sicurezza onde indurre lo stress ed eventualmente lo shock da sparo, al fine di non averli o comunque di ridurne gli effetti o durata. In genere invito a sparare almeno un colpo senza protezioni acustiche, ma solo dopo avergli indicato tutte le eventuali conseguenze per il loro udito e se lo fanno è sotto la loro personale responsabilità (ovviamente finora nessun danneggiato). Anche se in questi casi non si può parlare di danni del genere e farlo potrebbe far cadere nel ridicolo comunque se ho parlato di cartucce a salve depotenziate e di petardi a debita distanza è soprattutto per evitare danni temporanei e/o permamenti all’udito. Io consiglio da oltre 25 anni l’utilizzo di protezioni acustiche elettroniche anche in ambito abitativo oltrechè militare e di polizia questo anche durante gli allenamenti. L’udito va preservato o si rischia di diventare come minimo quasi sordi in vecchiaia come tutti gli ufficiali d’artiglieria che conosco. Da istruttore mi arrabbio moltissimo quando qualche collega si permette di lanciare a mia insaputa petardi durante le lezioni, questo soprattutto a mia tutela visto che di spari ne ho sentiti anche troppi e non voglio rischiare inutilmente l’udito per “abituarmi” agli spari… Io… “Ovviamente in ambito civile i suddetti problemi non sussistono perchè rumori di troppa piccola entità”. Il rumore di uno sparo è una cosa e dipende da arma e calibro, mentre l’esplosione ad esempio di una bomba a mano è superiore sia allo sparo di una pistola qualunque che ovviamente anche di un petardo! Cerchiamo di non esagerare con gli esempidi fantasia.