Di Biagio De Santis (istruttore di tiro, armaiolo, inventore e collaudatore)
Sono pasati anni da quando le prime pistole Bul israeliane misero piede in Italia, il loro cavallo di battaglia era la M5. Di fatto una 1911 bifilare con meccanica 1911 e così comandi, sicure e carrello, ma fusto polimerico con ergonomia di ispirazione CZ75, addirittura migliorata perchè diminuiva gli effetti di strappo dovuto alla paura conscia e a quella inconscia dello sparo. In pratica un incrocio migliorato tra 1911, Glock e CZ75! Teoricamente la migliore pistola del mondo, ma praticamente non fu così apprezzata, intanto perchè chi la sceglieva per uso sportivo, quindi tiro dinamico et similia, sparando tanto e di frequente, comunque non risente molto se non a volte per i primissimi colpi di problemi da paura di sparo. Poi perchè passando dalla transizione di impugnatura a due mani da pollici appaiati (da revolver/Weaver) a Chapman (pollici appaiati e indice sinistro sul ponticello) e poi a pollice sinistro avanti (Enos/Letham) il peso delle armi da tiro dinamico se risultava troppo leggero diminuiva anche la controllabilità nel doppiaggio e nel tiro celere. Il tiro dinamico è principalmente fatto da doppiaggio dei colpi essendone richiesti almeno 2 per ogni bersaglio cartaceo. Sebbene gli stessi campioni Bryan Enos e Rob Letham abbiano sempre detto di sparare utilizzando sempre molta forza, di fatto in pratica si è andati alla riduzione delle forze applicate all’impugnatura di ben il 50%! Fatevi 2 conti da 3^ elementare: se riducete la forza della mano destra tra il 40 e il 30% e della mano sinistra al 60 o 70% complessivamente su entrambe le mani avete tolto la metà della forza possibile. Nb. Ad esempio se la forza della mano destra è 100% e della mano sinistra è 100% portando a 40% la forza della mano destra e a 60% la forza della mano sinistra = 100-40=60, 100-60=40, sommando i risultati -60 a -40 il risultato è -100. 200-100=100! Se la matematica non è un opinione… Certo che poi qualcuno impugnerà ripartendo le forze a 70/40 o 80/50, ma comunque la riduzione delle forze è notevole. Quindi si va sempre più verso pistole con minore rilevamento, non importa se prima si sparava meglio o uguale usando tecniche più forti. Il tiro dinamico sportivo non premia i migliori risultati in assoluto come nel tiro accademico che ad esempio su un punteggio massimo di 10, sparando 40 colpi il punteggio massimo è di 400 e su 60 colpi è di 600. Prima dei conta colpi elettronici la mouche serviva per gli spareggi. Mentre nel tiro dinamico il punteggio comstok (punteggio diviso tempo x fattore di potenza) il miglior punteggio diventa il 100% e su i successivi in classifica si andrà a considerare differenze percentuali. Quindi se ad esempio chi vinceva in tiro accademico nel 2012 con un punteggio in gara di 596/600 con secondo classificato a 594/600 e terzo classificato a 590/600 ecc e a distanza di 10 anni, sempre ad esempio teorico chi dovesse vincere con punteggi da 580/600, secondo 570/600, terzo 545/600 possiamo parlare di un effettivo evidentissimo decadimento delle prestazioni, quindi tutti si andrebbero a preoccupare di trovare le cause e anche le soluzioni. Ma nel caso del tiro dinamico di fatto nessuno se ne accorge, ne accorgerebbe se non con speciale ricerca anche difficile da fare perchè gli esercizi non sono quasi mai gli stessi, salvo qualche esercizio storico come “el presidente”. Quindi mai come in nessun altro sport le armi si sono evolute così velocemente per seguire le varie mode, correnti di pensiero e tecniche di tiro ma anche le tattiche. E se nel tiro accademico ci sono differenze sostanziali tra armi ogni circa 10 anni, salvo rare eccezioni, nelle armi competitive da tiro dinamico a volte può cambiare evolutivamente molto anche da un anno all’altro! Così come avere anche dei ritorni al passato. Insomma a volte quasi peggio della formula 1.
Quindi negli anni ditte si sono avvicendate sempre di più nel proporre armi con rilevamento sempre più ridotto, in genere con asse della canna più basso, altri invece con masse in movimento ottimizzate, che con meccaniche particolari come ad esempio la rototraslante GrandPower. Nb. ovviamente non basta avere una meccanica con canna rototraslante per avere questi benefici, ma condurre un apposito studio ed è su questo che si basa tutta la produzione della casa slovacca! Sia modelli a cane esterno che a percussione interna, nei suoi modelli con fusto polimerico e carrelli molto leggeri in circa 20 anni sono riusciti ritagliarsi una buona nicchia di mercato nelle competizioni e in quello della difesa personale. Però la troppa leggerezza non va molto d’accordo con la precisione intrinseca nel tiro statico.
Ci sono dei valori quasi standard che indicano una pistola più adatta al tiro statico e altri per il tiro celere, nonostante le sue armi siano praticamente quasi assenti da rilevamento la GrandPower per venire incontro ai suoi clienti sportivi, sia dinamici che da TSN ha deciso di appesantire leggermente in avanti portando più in basso il baricentro dell’arma con circa 150 grammi di peso aggiungendo una apposita slitta Picatinny in acciao al fusto polimerico. Quindi i tiratori nella vasta gamma dei prodotti GrandPower avranno una ulteriore possibilità di scegliere l’arma più adatta ai propri gusti. Ho sempre apprezzato questo marchio per i risultati ottenibili grazie alla sua stabilità ed ergonomia e nonostante uso e insegno tecniche di impugnatura e posizioni di tiro che portano le forze sul controllo dell’arma prossime al 300% altro che 70/30%! E altre tecniche che mi consentono il doppiaggio (double tap) dei colpi anche a 25 m in circa 2/3 cm di rosata anche con armi ormai obsolete, con un arma del genere se potessi allenarmici abbastanza, in teoria dovrei farci miracoli.
Cosa ha fatto invece la Bul? La casa israeliana sebbene la sua M5 fosse un arma molto innovativa (per i suoi tempi ma ancora attuale) e competitiva, anche ottima per favorire i principianti e chi spara poco, tra qualche problema meccanico, tra i vari precedenti importatori susseguitosi negli anni non tutti in grado di fornire adeguata assistenza tecnica, decise di allargare il suo mercato con pistole più adatte anche al tiro difensivo, militare e di polizia. Quindi inizia a produrre le Cheroke e Gran Cheroke, di fatto una simil CZ75 con fusto polimerico e una ergonomia ottima, insomma in parole povere un incrocio di una CZ75 e una Glock. Arma leggera e validissima, purtroppo non hanno avuto il successo che meritava.
Secondo me han fatto questo ragionamento: se non riusciamo a vendere prodotti che sono migliori nei risultati pratici rispetto a molta della concorrenza, a questo punto dovremmo vendergli quello che vogliono considerando che sono clienti prevalentemente tradizionalisti, ovviamente facendolo bene. Quindi diamogli quello che vogliono con solo qualche miglioria tecnica, molta estetica moderna, ottimo rapporto qualità prezzo!
Sempre secondo me han fatto una indagine di mercato, indagine che ho fatto anche io, soprattuto negli USA che poi sono oltre il 90% del mercato mondiale delle armi corte civili. Domanda: che vogliono gli americani? Risposta: hamburger, Colt 1911, birra, Ford Mustang e Bronco, Colt M4, donne. Agli americani che sparano cosa gli piace? Risposta: 1911, Glock, M4, Benelli cal. 12, CZ75, ecc. Quindi secondo me sono giunti ad un ragionamento che condivido: non produciamo ne auto ne birra, vendere donne è illegale…, quindi dobbiamo dargli 1911, M4, Glock… per il resto vedremo. Poi qualcuno del consiglio di amministrazione avrà chiesto: perchè non anche un clone CZ? Secondo me la risposta sarà stata: abbiamo già la Cheroke, poi la CZ USA è molto competitiva e comunque sul mercato americano nelle competizioni la CZ copre solo una piccola percentuale di mercato, il resto sono solo cloni evoluti di 1911! Gli M4 vanno sempre come il pane, ne faremo per ora solo in calibro 9×19 perchè si vende moltissimo sul mercato sportivo, se ne producessimo in 5,56/.223 ci dovremmo confrontare con una concorrenza enorme, mentre in calibri da pistola ci sono ancora pochi rivali! Domanda: mentre per una nuova pistola polimerica? Tutti fanno polimeriche bifilari con percussore interno, noi che faremo contro tutti questi concorrenti incluso Glock che sono giunti alla 5^ generazione? Risposta: visto che alla gente piace la Glock, preferiscono la 3^ generazione Glock, usano fondine Glock e i caricatori più economici sono Glock così come gli accessori, faremo una nostra pistola migliorando secondo il nostro stile la Glock 3^ generazione, modelli compatti come la 19 e full size come la 17, calibri 9 e .40!
Maneggiandole alla EOS 2022, nonostante abbia maneggiato altre evoluzioni Glock, visto anche il prezzo base di soli 90 € superiore ad una Glock 17 per la prima volta mi è venuta veramente voglia di pensionare la mia vecchia difensiva Glock 17 gen3 rimuovendola dal ruolo di arma primaria! Scatti eccellenti, anche troppo per una da difesa, ma volendo si posso cambiare o ordinarne direttamente con uno più pesante. Che dire poi dell’ergonomia? Volutamente abbastanza simile alla Glock a cui si è abituati ma per molti migliore. Inoltre non dovrei cambiare tutti i caricatori, fondine, porta caricatori che ho.
Ma adesso parliamo di 1911 con caricatori mono e bifilari, in pratica la Bull si confronta con bassisme tolleranze costruttive (guide dei carrelli praticamente senza giochi), finiture e rifiniture che si confrontano con marchi americani ben più famosi e costosi, anche se 6500 euro per il modello top di gamma e accessoriato non sono pochi, diciamo che si va a risparmiare almeno 1000 o 1500 euro sulle avversarie più dirette e con questi soldi magari ci si compra anche una Dillon… Comunque a listino ne hanno anche a prezzi estremamente abbordabili. Che dire poi degli scatti? Alcuni modelli sportivi montano scatti di serie portati a 550 grammi e li garantiscono per sicuri. Insomma se compri una pistola Bul poi a differenza di tante altre poi non devi necessariamente più spendere per farci nulla!
Concludendo: queste due ditte sebbene su strade diverse, entrambe all’avanguardia per tecnologia, capacità produttiva e soprattutto per progettazione innovativa hanno deciso di dare ai clienti quello che i clienti vogliono e lo fanno veramente bene al giusto prezzo.