di Ciro Varone (istruttore di tiro, maestro di karate 8° dan, istr. krav maga)
La teoria specifica della Difesa Personale mette colui che si difende in condizione di riconoscere e di individuare i fenomeni psicologici, biologici e comportamentali che si scatenano in una situazione di stress combat: tali capacità sono il risultato di un continuo e mirato addestramento tecnico, realistico e psicologico.
Il combattimento a distanza ravvicinata(CQB e/o CQC) è caratterizzato da scontri ravvicinati e molto dinamici (Face To Face), con un numero limitato di operatori(2-4, fino ad un massimo di 8-10 operatori).
Il risultato di uno scontro e proporzionalmente commisurato alle nostre capacità tecniche/difensive di comprendere, nel minor tempo possibile, ciò che sta accadendo attorno a noi (ambiente tattico) e di reagire con estrema reattività. Oggi l’operatore deve essere particolarmente addestrato sotto il profilo fisico, tecnico e psicologico (sensory conditioning) per poter far fronte ai pericoli che potrebbe incontrare durante lo svolgimento della propria professione.
Le attività delle FF.AA. , per quanto riguarda il corpo a corpo a mani nude, non hanno molto riscontro con la difesa personale civile, lo stesso dicasi per quanto concerne il tiro accademico con armi da fuoco; per un soldato o un poliziotto lo scontro fisico, come pure lo scontro a fuoco, non sono attività sportive dove le regole sono ben definite, la possibilità di perire è sempre costante, in particolare, l’operatore deve addestrarsi a mantenere una condotta sempre vigile e attenta per crearsi i necessari margini di sicurezza sotto il profilo temporale e spaziale.