Di Biagio De Santis (istruttore di tiro venatorio) aggiornamento del 17.09.23
A causa della nuova normativa con divieto al piombo nelle munizioni per la caccia nelle zone umide (Laghi, stagni, lagune, paludi, acquitrini, fontanili, risorgive e torbiere rappresentano tutta una varietà di habitat naturali che vengono riuniti sotto la definizione di zone umide). I cacciatori possono correre ai ripari, vediamo come.
L’uso della borra contenitrice è essenziale per ridurre l’usura delle canne con pallini estremamemte più duri del piombo. Ma possono essere dannose per gli strozzatori se superiori alle 3 stelle. Le armi più moderne hanno canne omologate dai BNP (banchi di prova nazionali) che seguono le normative CIP per sparare comunque senza problemi i proiettili in acciaio e hanno il seguente marchio/punzone.
Per conservare una buona balistica, quindi con pallini dal buon peso specifico si possono ricorrere a pallini in acciaio in lega di tungsteno, ma sono durissimi, oppure in bismuto più tenero ma più leggero del piombo, mentre quelli in acciaio standard sono molto più leggeri.
Per chi non lo sapesse, un minor peso specifico corrisponde in maniera più evidente nel munizionamento spezzato in una consistente perdita di tiro utile per gli abbattimenti.
kg/dmPesi specifici dei seguenti metalli (kg/dm3), indicativi per le leghe che possono essere utilizzate per la produzione dei pallini ecologici. Piombo (kg/dm3) 11,34 è il metallo di riferimento.
Acciaio 7,8-7,9
Ferro 7,85
Rame 8,93
Tungsteno puro 19,1
Bismuto 9,7-9,3
Se non si dispone di canne e strozzatori appositamente costruite per pallini in acciaio, le strozzature non devono essere a 1 o 2 stelle ma più larghe o si rischiano seri danneggiamenti all’arma e probabili problemi di sicurezza nella eventuale rottura delle canne, ma più facilmente nelle volate e strozzatori.
Purtroppo le munizioni con proiettili “ecologici” possono costare anche 1 o 2 euro, eppure tutti gli studi scientifici effettuati negli ultimi 10 anni indicano come non inquinanti i pallini di piombo e sue leghe in questi contesti, infatti tale normativa era stata più volte bocciata dalla stessa UE, ma alla fine la politica sponsorizzata principalmente dagli anti caccia e dagli anti cittadini armati come al solito vince sulla ragione.