di Biagio De Santis (istruttrore di tiro e armaiolo)
Vado dall’armeria Amelio Gamba per esaminare un revolver per conto di un mio amico che vuole acquistarlo e ti vedo il figlio, anzi il nipote di una vecchia conoscenza, il Galil della IWI, l’ACE Gen.2 cal 5,56.
Da alcuni anni l’industrie militari israeliane IMI hanno cambiato nominativo in I.W.I. industrie di armi israeliane (israel weapon industries), ovviamente continuando a produrre la sua linea di produzione. Sebbene in Israele il Galil ha avuto una vita un pò travagliata perchè gli si preferiva spesso gli M16 e poi gli M4, del resto venivano date in uso gratuitamente dagli USA, cosa che fanno con le nazioni alleate, così come fecero anche con noi italiani con i Garand, le M1 ecc che poi però a fine carriera gli furono restituiti, (una parte poi tornò sul nostro mercato grazie ad esportatori statunitensi che li acquisirono come ex ordinanza dall’US Army). Quindi “gratis” è sempre meglio anche per uno degli eserciti più ricchi del mondo!
Il mio primo interesse per il Galil avvenne sulle riviste amiere molti anni fa quando giunse in Italia assieme alle più note Desert Eagle e UZI. Ebbi modo di maneggiarlo per la prima volta all’EXA di Brescia presso lo stand della Benvenuti di Firenze, il feeling con le loro armi era tale che finii dietro al bancone invitato da loro a fargli da dimostratore ed espositore.
Apprezzai moltissimo il Galil per il suo bilanciamento, ergonomia, il robusto calcio pieghevole, ma soprattutto le mire metalliche che per le mire ottiche montate dissassate sulla carcassa a sinistra in perfetto stile Kalasnikov, del resto la carcassa non consentiva un montaggio affidabile per e mire ottiche di precisione, quindi l’ottica era leggermente asinistra consentendone l’uso alternato con le mire metalliche senza che interferissero. Anni dopo collaborando con la Vincenzo Bernardelli venni a conoscenza di altre sue caratteristiche peculiari come la straordinaria precisione nel tiro a raffica in grado di battere in un confronto anche lo stabilissimo Colt M4, in pratica l’israeliano conteneva una raffica da 30 colpi in un bersaglio dalle dimensioni di un busto umano a “500 metri” (palle da 55 grani), ma ovviamente non era cosa per tutti, ma per pochi virtuosi nel tiro a raffica, del resto anche il fatto di reggere al surriscaldamento nel tiro a raffica continuato molti più colpi del suo rivale americano, non solo per la canna, ma anche contro il fenomeno di auto accensione della cartuccia in camera che nelle versioni dell’epoca raramente superavano nell’M16 più di 7 caricatori e al massimo 400 colpi prima di fondere la canna (canna che si flette). Per queste ed atre caratteristiche di robustezza e affidabilità nelle condizioni climatiche e ambientali peggiori era anche adatto ad essere utilizzato come scaletta dai soldati… Caratteristica non sempre comune a tutti gli AR. La versione della Bernardelli era addirittura prodotta con canne in acciaio forgiato (cosa adottata nell’attuale Galil) e rifinite ancora meglio e con materiali di maggior pregio. Purtroppo non fu adottato dalle forze armate italiane e la produzione in serie della casa gardonese non cominciò mai, però gli esemplari di preserie finirono in dotazione a reparti scorte di forze di polizia.
Nonostante le caratteristiche positive è sempre stato adombrato dall’M16 e M4, armi adatte particolarmente per personale femminile di cui le forze armate israeliane sono numericamente molto fornite grazie alla leva obbligatoria e alle forze di riserva dell’IDF. Poi alla IWi giunse il Tavor, fucile bul pup studiato appositamente per le attività delle forze armate israeliane particolarmente impegnate in attività anti terrorismo. Scelta fatta precedentemente anche dai britannici quando acquisirono l’altro bul pup l’SA 80. Canna lunga nonostante le dimensioni ridotte, ottimo bilanciamento anche con lancia granate montato. Inoltre dissuade dal tiro dal fianco, cosa invece fatta più spesso con armi a calcio pieghevole.
Ma perchè il Galil sopravvive in un paese occidentale? La IWI produce moderni fucili dassalto come il Carmel e il noto bul pup Tavor e lo Zion15 che è di ispirazione M4.
Come chiedersi perchè sopravvive il Kalasnikov. A parte il fatto che i più moderni Ak sono più precisi degli M4 di serie garantendo una precisione standard superiore, mezzo MOA a 100 metri è roba da armi sniper, non da comune fanteria d’assalto.
Non è solo per la grande affidabilità, che se 40/50 anni fa era appannaggio solo di poche tipologie meccaniche, mentre oggi ci sono molti marchi affidabili anche su base M4. Ma per la maneggevolezza e praticità d’uso e robustezza. Inoltre non a tutti piacciono i “plasticoni” in stile SCAR e ARX, così come non piacciono i bul pup.
Il moderno Galil purtroppo per i venti di guerra che corrono, difficilmente verrà molto venduto all’estero in quanto le industrie armiere israeliane sono e saranno impegnate per diverso tempo per forniture interne prioritarie. Quindi se il prezzo di 2800 € sembrava essere piuttosto alto, adesso per la sua rarità pare più che adeguato. Comunque come consulente acquisti, anche per i miei gusti è un arma da consigliare ad occhi chiusi ad un corpo militare e di polizia. Nb. La IWI lo produce anche in 5,45X39, 7,62X39, 7,62X51.
Questa versione ammodernata denominata ACE ( è ormai disponibile da diversi anni giungendo alla 2^ serie) con buone vendite ovviamente negli USA. Calcio pieghevole a lato destro compatibile con quelli collassabili degli M4, robusta astina metallica in lega d’alluminio ove è possibile montare accessori che slitte Picatinny tramite il sistema M-Lock.
La carcassa è irrobustita anche grazie alla slitta Picatinny montata sopra e mantiene la precisione quando smontata e rimontata. Comunque consente di montare gli attacchi laterali grazie al mantenimento della predisposizione. Il sistema di smontaggio della carcassa è stato facilitato rispetto a quello dell’AK 47, addirittura ha una guarnizione interna in gomma per il pulsante di smontaggio.
Ottimo lo scatto, a 2 tempi quindi con precorsa di media lunghezza e scatto abbastanza netto, morbido e arrotondato già di serie è una piacevole sorpresa rispetto a M4 di serie e soprattutto a quello pessimo del Tavor. Non che quello del Tavor non sia migliorabile, ma quello del Galil che ho manggiato è veramente ottimo per la sua categoria. Inoltre poter piegare velocemente il calcio di serie per altro collassabile lo rende particolarmente idoneo all’uso in ambienti ristretti ove le dimensioni ridotte contano, come ad esempio in veicoli e motoveicoli in maniera migliore rispetto ad un calcio collassabile.
Il fatto che sia anche collassabile non è inutile perchè permette di regolarne agevolmente la lunghezza in base alle proprie esigenze, ad esempio: passaggio tra colleghi di differente statura, utilizzo o meno di protezioni balistiche, e comunque ne riduce ulteriomente le dimensioni. Possibilità praticamente infinita di montaggio di calci compatibili giù disponibili per la piattaforma M4.
Inoltre è completamente ambidestro, la manetta d’armamento piace molto a molti operatori militari, posta sul lato sinistro somiglia a quella dell’FN FAL, lo sgancio del caricatore è facilmente utilizzabile, l’otturatore rimane aperto dopo l’ultimo colpo.
Le sicure mauali sono 2, una posta sul lato sinistro sopra l’impugnatura facilmente utilizzabile dalla mano destra, mentre sulla destra è similare ma ampiamente modificato da quella dell’AK da cui deriva, per molti è una sicura stupida, ma di fatto Kalasnikov ne fu ispirato da un fucile da caccia progettato da J.M. Browning ed è molto utile se la si conosce e la si usa tenendola inserita ma tenendoci sempre appoggiato il pollice della mano destra prima dell’uso, quindi pronta a sparare, senza il rischio di dimenticarsi di disinserirla sotto stress.
Le mire metalliche possono essere montate a scelta tra quelle compatibili con le slitte Picatinny tra carcassa e astina, quindi una infinità.
Manuale d’uso: https://iwi.us/wp-content/uploads/2023/12/IWI-Galil-Ace-GEN-II-Manual-545x39m.pdf