Non è una novità che il tagliente e il dorso di una lama abbiano esigenze diverse, in funzione del compito da svolgere. Kershaw ha trovato una soluzione peculiare.
Di Roberto Allara
Per mettere insieme in una sola lama durezza e
resilienza si è usato per secoli l’acciaio damasco. Gli spadai giapponesi ne
hanno fatto un’arte, combinando longitudinalmente vari damaschi intorno a un
nucleo centrale; gli studi di Panseri hanno evidenziato strutture
raffinatissime, fino a un milione di strati. A questa soluzione si unisce una
tempra differenziata realizzata proteggendo il dorso e buona parte dei fianchi
della lama con argilla e rimuovendola verso il tagliente secondo vari disegni
specifici, tanto che alcuni di essi identificano con certezza lo spadaio. Il
problema è che una lama del genere poteva richiedere anche un anno per essere
forgiata, sagomata nei piani e affilata. Opera d’arte, che tuttavia è del tutto
incompatibile con la produzione industriale, che richiede grandi quantità e
lavorazioni veloci.
La soluzione di Kershaw prevede due soli acciai, il CPM-D2 e il Boehler N690, uniti non a strati come per il damasco, ma assemblati secondo un disegno che massimizza la linea di contatto tra i due. Vediamo le caratteristiche dei materiali. Il CPM-D2 che forma il tagliente non va confuso con il tradizionale D2. Al pari di quello è un acciaio martensitico, ma si tratta di un acciaio al Cromo-Molibdeno-Vanadio con un elevato contenuto di Carbonio che non si può definire inossidabile in senso stretto visto che il contenuto di Cromo, pur elevato, non raggiunge il 14 per cento ma ha comunque un’elevata resistenza alla corrosione, una distribuzione regolare dei carburi, specialmente di quelli di Vanadio, più fini e meglio distribuiti di quelli di Cromo. E’ un materiale realizzato da Crucible con la metallurgia delle polveri, che ha reso possibile un contenuto di Carbonio pari all’1,55 per cento, che dopo tempra può raggiungere la durezza di 60-62 Hrc. Vale la pena di ricordare che i coltelli da macellaio, che devono tagliare tutti il giorno, sono temprati a 53. Hrc. Con la durezza raggiunta dal CPM-D2 la lunga tenuta del filo è assicurata e il minimo di manutenzione che richiede un acciaio non completamente inossidabile è ampiamente giustificato dalle prestazioni.
Il Boehler N690 che costituisce il dorso della lama è anch’esso un materiale che può raggiungere una elevata durezza dopo tempra. Si tratta di un acciaio altolegato al Cromo-Molibdeno-Vanadio-Cobalto che può essere temprato a circa 60 Hrc. E’ anch’esso caratterizzato da carburi finissimi e omogeneamente distribuiti ed è un vero inossidabile, scelto per la compatibilità di durezza con l’acciaio del tagliente e per la sua resistenza alla corrosione, mentre il CPM-D2 ha elevata resistenza all’usura e un’eccellente tenuta del filo. La finitura della lama è quella che in inglese si chiama stonewashed, e in italiano è una burattatura con abrasivi dell’oggetto già brunito. Ne consegue un aspetto semi-opaco unito ad un parziale scolorimento della brunitura che dà un’aria di “invecchiato” all’oggetto in questione.
Il Dividend Composite è un coltello sottile, leggero e sta bene in mano. Il manico è in alluminio, anodizzato in un colore verde oliva un po’ scuro che tuttavia lega bene con la finitura burattata della lama. Il dispiegamento della lama avviene agendo su una pinna dorsale, il cosiddetto flipper; superato un certo angolo l’apertura è assistita e veloce. Il blocco della lama in apertura avviene con il sistema liner lock.
Completa il coltello una clip, per assicurarlo alla tasca, che può assumere ben quattro posizioni. In sostanza, un pratico e agile coltello per l’uso quotidiano.
Scheda Tecnica:
Costruttore: Kershaw, Usa
Modello: Dividend Composite
Anno di presentazione: 2020
Materiali della lama: Acciai CPM-D2 e Boehler N690
Materiale del manico: alluminio anodizzato
Lunghezza della lama: 7,6cm
Lunghezza aperto: 18,5 cm
Lunghezza chiuso: 10.8cm
Blocco: liner lock
Peso: 82 grammi
Prezzo: circa 140 Euro.