Royal Marines e SIG

di Biagio De Santis (Istruttore di tiro e armaiolo). Aggiornato il 8.4.25

I Royal Marines, sono il corpo di fanteria della marina britannica, a differenza dei suoi omologhi italiani (il battaglione San Marco) vengono impegnati alla bisogna anche in guerre di montagna o zone artiche, ma generalmente si occupano di: operazioni di sicurezza marittima, operazioni di interdizione marittima, recupero del personale disperso o catturato, operazioni di supporto e influenza, squadre di protezione delle forze navali, risposta alle crisi globali, operazioni speciali, ecc. Del resto gli interessi britannici sono globali.

Nb. I reparti specialistici spesso necessitano di armi dedicate ai loro impieghi, inoltre avendo una formazione e delle procedure standard obbligatorie più stringenti rispetto alle altre forze armate possono permettersi armi sia più delicate che meno affidabili purchè con caratteristiche superiori alle altre in normale dotazione d’ordinanza, come ad esempio i Marines USA nella 2^WW con un certo quantitativo di fucili Jhonson’s di cui ho scritto recentemente. Ma questa non è una regola.

I Royal Marines hanno di recente deciso di dotarsi di un nuovo fucile d’assalto sostituendo gradualmente il Colt L119A1/A2 prodotto dalla Dyemaco canadese. I Royal Marines lo avevano adottato in sostituzione del britannico SA80, fucile in configurazione bul pup che era stato concepito più come arma anti terrorismo per combattere l’IRA nell’Irlanda del nord che per altro. Per giunta era nato per un altro calibro e non per il 5,56 NATO, quindi aveva già dei problemi congeniti mai completamente risolti. Ma se per i climi e i contesti urbani e territoriali irlandesi andava bene grazie anche ad una innovativa (per l’epoca) ottica di mira, del resto è molto maneggevole e preciso in ambito urbano ove conta molto non avere vittime civili, lo stesso non si può dire per il resto del mondo, come le aree molto estese come il deserto iracheno e poi i monti dell’Aganistan tornarono temporaneamente al 7,62 NATO con il (FAL progetto FN ma costruito in UK dall’arsenale inglese di Enfield). Per i problemi di affidabilità svolsero un appalto che vinse la H&K tedesca che per problemi di orgoglio nazionale dovettero venire acquisiti temporaneamente anche se in parte dai britannici, le modifiche alla presa di gas sebbene fossero ben fatte, come mi fu detto direttamente da dei sergenti istruttori non evitarono completamente gli inceppamenti in aree desertiche/sabbiose. L’SA80 di successivamente ha avuto un restyling estetico funzionale con astina dotata di slitte Picatinny, ma a distanza di circa 40 anni dalla sua adozione, sebbene anche io lo abbia apprezzatosi avvia alla sostituzione con vari candidati tra cui la nostra Beretta in pole position. Ovviamente sarà d’obbligo la produzione in loco.

Le forze armate UK per questo investimento hanno speso 6 milioni di sterline che equivalgono a circa 7.750.000 $ per 1500 fucili Sig accessoriate in versioni adattate alle loro esigenze. Quindi oltre 5000 $ dollari per fucile accessoriato. Nb. Le foto che pubblico possono non essere esattamente la versione adottata.

Nonostante l’idea statunitense del calibro unico, cioè del 6.8x51sia teoricamente valida, utilizzare un calibro con prestazioni magnum su un fucile d’assalto non è cosa da tutti, neanche per i Royal Marines. I fucili d’assalto come altre armi d’assalto devono poter sparare molti colpi mentre si corre all’assalto, si va all’arrembaggio di una inbarcazione, si combatte in ambienti ristretti come su una nave, ecc è una caratteristica fondamentale e precedentemente si svolgeva possibilmente con i mitra cioè con munizioni meno potenti da pistola.

Sig MCX .300BLK, immagine dal sito Sig, quella adottata è nera con canna da 9″ (22,5 cm).
Sig MCX Spear LT 5,56 Nato, adottato in versione color nero.

La scelta dei RM è ricaduta sulla Sig, ditta svizzera ma praticamente con la sua produzione quasi completamente americanizzata anche grazie ai noti contratti statunitensi. La Sig gli ha ottimizzato il suo MCX in diverse varianti multicalibro 5,56 NATO e .300 BlackOut, lunghezze di canna, silenziato, con sistema di addestramento Simunition (con proiettili in gomma), mire laser che non ostacolano le mire ottiche e ergonomia ottimizzata per gli elmetti balistici con sistemi di mira notturni e microfoni. Il sistema di mira base adottato è il Sig Romeo 8T (punto rosso) e il moltiplicatore ottico Juliet 5X.
Calciatura polimerica estensibile Magpul Ctr e silenziatore Sig CLX 556 e 762. I RM utilizzano anche torce e laser.

Il silenziatore oltre al rumore e vampa di sparo riduce l’emissione di gas tossici di sparo fino al 75%. Questa particolare attenzione alla salute dei militari è encomiabile. Ogni arma militare dovrebbe, anche per questo avere un silenziatore/riduttore di suono.

In pratica il 5,56 sarà per uso standard e il .300 per impieghi con silenziatori e/o ambienti ristretti come aree urbane, bunker, cunicoli ma soprattutto a bordo di navi e imbarcazioni da assaltare e/o controllare in operazioni marittime. I RM hanno anche delle squadre speciali, comunque il loro livello base è generalmente elevato. L’MCX è un arma modulare, completamente ambidestra che può essere anche estremamente compatta e modificabile in molti modi per adeguarsi alle varie necessità d’intervento in tutto il mondo con delle piccole modifiche apposite su richiesta dei Royal Marines. Dopo anni di Colt-Dyemaco, dopo aver provato e acquistato il
Knights Armament Stoner 1 (KS-1) dal 2022 in 5,56 che era stato preferito a nomi altisonanti come H&K, Daniel Defence e la stessa Sig, adesso la Sig si riprende il cliente, forse anche perchè gli svizzero/americani MCX possono camerare facilmente anche altri calibri come il 7,62×39 che è “il calibro preferito dal nemico” e in certe situazioni potrebbe essere utile utilizzarlo non solo per eventuali problemi di approvvigionamento.

Il .300 BLK silenziato con calcio asportato.

ERRATA CORRIGE Dopo tutto questo balletto di ricerche e acquisti viene da chiedersi perchè le ff.aa svizzere di recente hanno adottato un fucile d’assalto americano in sostituzione del Sig STG90, cioè il LMT (Lewis Machine Tool company)… modello STG 25. Nb. Un fucile d’assalto militare decente in stile M4 potrebbe costare in grandi numeri ad un esercito occidentale tra i 500 e i 700 €uro, ma stiamo parlando di armi militari ai vertici della categoria, armi che nelle versioni civili costano al pubblico cifre enormi che viaggiano in media tra i 3000 e i 5000 €uro e non dimentichiamoci che se la Svizzera è tra le nazioni più ricche al mondo gli inglesi stanno armando dei reparti specialistici di elite e reparti speciali. I prezzi sono congrui alla qualità richiesta per poter combattere e vincere, perchè in guerra o si vince o si muore. La vita di un soldato quanto vale?

Informandomi sulle armi LMT presso le ff.aa. svizzere per scrivere un nuovo articolo, contestualmente ho avuto la notizia reale sulla adozione elvetica: risulta che gli LMT sono stati adottati solo da alcuni reparti speciali in 7,62 NATO e alcuni in 5,56 NATO, mentre sebbene ancora in corso di valutazione per la sostituzione del STGW 90 di fatto sarebbe stato scelto il nuovissimo SIG 563. Secondo indiscrezioni di corridoio la sostituzione avverrà gradualmente, in pratica sarà conclusa tra 20 anni visto che le scorte del STGW 90 sono ancora in ottima efficienza e stato manutentivo. La scelta pare avvenuta anche per essere indipendenti da forniture estere che in caso di reali necessità (guerra) potrebbero risultare lente o inpossibili. Per conferma si attendono le dichiarazioni ufficiali che però potrebbero ribaltare le ultime indiscrezioni. I livelli di qualità di SIG sono talmente elevati da non far rimpiangere lo statunitense LMT, come del resto entrambi possono vantare caratteristiche progettuali molto avanzate. Sono entrambe armi con prezzi al pubblico tra i 4000 e 5000 €uro contro i 700/1000 €uro di un AR15 classico di media fattura quindi sarà una competizione agguerrita come una gara di formula 1. Chi sa se ci saranno altri colpi di scena in futuro?

Sig 563 (foto presa dal sito Helvetia Defence).